Giugliano-Catania e non solo: parla Toscano. E quelle parole di Pelligra su Serie A e Champions League…

Le parole del tecnico del Catania Mimmo Toscano a due giorni dal match di Serie C in casa del Giugliano

Mimmo Toscano ha parlato in conferenza stampa a due giorni da Giugliano-Catania di sabato: “i campionati sono fatti di momenti e la gara di sabato in tal senso ha un peso specifico elevato. Il momento significa che questo è un momento in cui devi passare dalla gara di Giugliano, campo ostico, difficile. A fare la differenza sarà l’approccio, non l’attaccante con caratteristiche diverse accanto alla punta centrale. Chiaramente cambia l’occupazione degli spazi se giochi con un attaccante che ha più caratteristiche da vera punta centrale e puoi sviluppare situazioni diverse in determinate zone del campo, inoltre nel corso delle partite puoi affrontare squadre che ti inducono a rubare palla subito o meno, devi sapere leggere le gare”.

Toscano ha commentato anche le parole del Presidente Pelligra, che ha parlato di sogno Serie A e Coppe Europee. Il mister, però, è concentrato sul presente. “Ho letto le parole del presidente Pelligra in settimana, quando dice di essere molto fiducioso sulla squadra quest’anno. Il resto, Serie A e Champions League… lasciamo perdere. Pensiamo al Giugliano”.

Poi l’analisi sui singoli: Rolfini può giocare da punta centrale facendo reparto da solo, oppure accanto a una punta perchè ha strappo, ribaltamento di fronte, uno contro uno, calciatore molto forte a campo aperto. Nel parco attaccanti a disposizione possiamo contare su giocatori con caratteristiche differenti. Lunetta, ad esempio, può ricoprire diverse zone del campo giostrando da punta centrale, in coppia o unico riferimento, sia a destra che a sinistra. Io mi auguro che Cicerelli si ripeta in termini di gol quest’anno, ma mi va bene anche che ne faccia meno e si raggiunga l’obiettivo. Nel calcio servono essenzialmente cinque cose: quando hai la palla, quando non ce l’hai, quando la perdi, quando la guadagni e i calci piazzati. Tutta la squadra deve fare bene in queste situazioni. Difensori, centrocampisti e attaccanti”.

Sul modulo: “variabile? Lo stiamo già adottando perché in certe situazioni stiamo difendendo a 4 o a 5, in base alla strategia da adottare, oppure a 3. La duttilità di questa squadra si sta vedendo, ma devi essere bravo e lucido a schierare la migliore formazione più la gestione dei 5 cambi. Per me la squadra è forte in panchina. Quando abbiamo avuto una panchina forte abbiamo vinto, vuol dire che chi subentra ha tenuto alto il livello della partita. Le gare si vincono lì. La squadra c’è da questo punto di vista. Conta anche quanta voglia ci metti per vincere. Le squadre forti devono sfruttare le qualità di tutto l’organico, il Catania ne ha tanta”.

Poi al tecnico viene chiesto il perché di alcuni cali di concentrazione durante le partite. “Ci sono gare e gare, poi entrano in gioco tante variabili che possono portarti a non esprimere un livello alto come in altre occasioni. Vedi Cosenza, dove alla rifinitura abbiamo perso Aloi e inserito D’Ausilio che, magari, non era ancora al 100%. Durante la partita nel momento in cui potevamo pareggiare abbiamo subito gol su un piazzato dove si poteva fare meglio. Se non sei al 100% fisicamente, devi esserlo mentalmente. Questo è l’obiettivo per evitare prestazioni come quelle di Cosenza e Cerignola, anche se in quest’ultimo caso alla fine hai guadagnato un punto. La squadra ha ritrovato fiducia, consapevolezza, deve capire dove siamo forti. E’ la cosa più importante”.