Gaza, anche Hamas dice sì: “pronti a rilasciare gli ostaggi”, ma… Domani i negoziati: cosa può succedere ora

Le ultime notizie sulla guerra tra Israele e Hamas: l'organizzazione terroristica accetta il piano di Trump, ma ci sarebbero alcuni ostacoli

Sì condizionato di Hamas al piano Trump sulla fine della guerra a Gaza. La fazione islamica ha annunciato ufficialmente di essere pronta a rilasciare “tutti gli ostaggi israeliani ancora nelle sue mani, così come previsto dal piano Usa, ma chiede “ulteriori discussioni e negoziati” sulla proposta americana e si propone per un ruolo futuro, escluso invece da tutti. “Apprezzo che Israele abbia temporaneamente cessato i bombardamenti per dare al rilascio degli ostaggi e all’accordo di pace la possibilità di essere completati. Hamas deve muoversi in fretta, altrimenti tutte le scommesse saranno annullate. Non tollererò ritardi, che molti pensano avverranno, né alcun esito in cui Gaza rappresenti nuovamente una minaccia. Facciamolo, in fretta. Tutti saranno trattati in modo equo!”: lo ha scritto Donald Trump su Truth.

Negoziati in Egitto

L’inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff si recherà nelle prossime ore in Egitto dove domani dovrebbe tenersi il primo round di negoziati tra Israele e Hamas sui dettagli del piano di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. E’ quanto riportano i media israeliani.

Ci sono due ostacoli, riporta Channel 12, che potrebbero sorgere nei colloqui: non è chiaro se Hamas accetterà di separare il rilascio degli ostaggi e il ritiro delle Idf dalla discussione sul “giorno dopo”. La valutazione in Israele è che Hamas vorrà legare il rilascio degli ostaggi alle sue richieste sul “giorno dopo”. E anche se Hamas accettasse, ci sarebbe un altro problema, perché allora inizierebbe la discussione significativa sulle linee di ritiro. Israele parla solo di un ritiro parziale, Hamas vorrebbe un ritiro completo, ed è qui che entreranno in gioco gli americani che è improbabile decidano di lasciare che “qualche chilometro” rompa gli accordi raggiunti.

Pizzaballa: “per la prima volta possibile nuova pagina”

Il Patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, in una lettera alla diocesi sottolinea che “per la prima volta le notizie parlano finalmente di una possibile nuova pagina positiva, della liberazione degli ostaggi israeliani, di alcuni prigionieri palestinesi e della cessazione dei bombardamenti e dell’offensiva militare. È un primo passo importante e lungamente atteso. Non sappiamo se questa guerra davvero finirà” e “la fine della guerra non segna necessariamente l’inizio della pace. Ma è il primo passo indispensabile per cominciare a costruirla”.

Meloni: “fiera del contributo dell’Italia in Medio Oriente”

“Sono fiera del contributo al dialogo dato dall’Italia, in prima linea nell’aiuto umanitari e come interlocutore credibile, senza cadere nella trappola della contrapposizione frontale che molti invocano”. Lo ha detto la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, alla festa di San Francesco, Patrono d’Italia, in corso ad Assisi, parlando di Gaza. “Il piano, grazie alla mediazione” di Trump, “potrebbe essere accolto anche da Hamas, Questo potrebbe voler dire tornare alla pace. Una luce di pace che squarcia le tenebre, Abbiamo il dovere di fare quanto è nelle scorte possibilità”, ha aggiunto Meloni, alla festa di San Francesco.

Netanyahu parlerà

Il premier israeliano Netanyahu terrà un discorso alla nazione alle 19:00 (ora italiana). Intanto, secondo quanto riferito Channel 12, Netanyahu ha convocato i Ministri Smotrich e Ben Gvir per un incontro di emergenza.