C’era una parte di Calabria che sognava di non pagare il bollo. Che sognava di non realizzare il Ponte sullo Stretto, non vedendo altresì sviluppate strade e ferrovie, quindi Alta Velocità. C’era una parte di Calabria che non voleva più lavorare, preferendo affidarsi al reddito di dignità. C’era una parte di Calabria, ancora, che sognava una sfilza di operatori forestali. Ma se già non fanno niente ora, avremmo dovuto pagarne altri di tasca nostra? Già non bastava pagare i percettori di reddito? Ah, dite che non pagando più il bollo li avremmo utilizzati per pagare loro?
Pensieri sparsi, ma tanto non servono a nulla. Alla fine ha vinto quella parte di Calabria, la maggioranza, che il Ponte sullo Stretto lo vuole. E lo aveva già dimostrato con l’elezione di Giorgia Meloni e con una percentuale di sondaggi che rimane molto alta anche dopo qualche anno. Ha vinto quella parte di Calabria che vuole continuare a lavorare. Come si dice? Quella operaia? Sì, quella operaia. Quella che non vuole, insomma, mancette e redditi, ma vuole produrre e lavorare, contribuendo allo sviluppo – anche e soprattutto infrastrutturale – di una Regione che è cresciuta molto pure in fatto di turismo, in questi anni.
Ha vinto quella parte di Calabria che ha deciso di fidarsi di ciò che – in questi anni – ha fatto il Presidente ricandidato, Roberto Occhiuto. Ne ha dette di parole, come ogni politico, ma a questo ha fatto seguire i fatti, spesso in silenzio. E poi, se di parole si deve campare, che siano almeno credibili. Le proposte avanzate da Pasquale Tridico sembravano davvero, con tutto il rispetto, quelle di Cetto La Qualunque. Slogan elettorali spot, flash, di impatto, ma fini a se stesse e a una reale strategia. Proprio come la Sinistra nazionale, che anziché proporre un piano strategico si disperde in missioni superficiali e nell’attaccare l’avversario. E perde. E perde ancora. E il Centro Destra ringrazia.
Le proteste di questi giorni, la violenza, le guerriglie, il sindacato dei lavoratori che non tutela – ma anzi danneggia – i lavoratori, la propaganda a mezzo stampa della Sinistra. Ne abbiamo viste tante, ne vedremo ancora. Perché sarà sempre così, fino a quando non se ne renderanno conto, forse. Perché ci sono le manifestazioni, gli scioperi, le belle foto dall’alto sui social, gli odiatori che fanno i fascisti ma che accusano gli altri di essere fascisti. E poi c’è la realtà. E la realtà è quella del popolo che vota, e decide, democraticamente. Altro che fascismo. Come dite? Ora dovremo continuare a pagare il bollo? Sarà, ce ne faremo una ragione…



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