“Primo tempo fatto bene, siamo venuti in un campo difficile facendo la partita. Nel secondo tempo siamo stati leggeri in fase difensiva su due cross che ci hanno portato sul 2-1, e dopo non abbiamo avuto la reazione come le altre volte. Problema psicologico? Stanchezza dopo due giorni? Erano entrati quattro giocatori nuovi, mi aspettavo quella reazione che ci aveva salvato in altre partite. Oggi abbiamo capito quanto è brutto perdere, purtroppo non abbiamo ancora capito cosa vuol dire vincere”. Così Alberto Aquilani al termine di Monza-Catanzaro, match terminato 2-1 per i lombardi.
“Abbiamo preso due gol evitabili a difesa schierata, bisogna alzare l’attenzione e la percezione del pericolo. Non si può giocare a 3 metri dall’avversario in Serie B, se ti abbassi e fai a braccio di ferro con loro non c’è partita. L’episodio arbitrale decisivo? Non capisco il giallo a Cisse, Birindelli ha dato una manata dietro al collo e meritava il rosso. Birindelli poi fa l’assist e fa gol”.
“Qualche limite ce lo dobbiamo porre, qualcosa ci dobbiamo imputare a noi stessi. Abbiamo smesso di essere una squadra organizzata che non prende contropiedi, ci siamo abbassati e non c’è stata partita. La mia espulsione? Il nervosismo mi ha portato ad avere un battibecco con il quarto uomo, è un errore che non devo fare. Bisogna giocare coi fatti, non con le chiacchiere, e oggi non abbiamo fatto abbastanza” ha aggiunto.
Infine, il tecnico ha commentato la presenza del muro giallorosso nel settore ospiti: “mi dispiace tanto, prima della partita ho detto ai ragazzi che avere 3000 persone in trasferta è qualcosa di raro. Bisogna fare di più, sono un pubblico caloroso. Dobbiamo dare una svolta a questo campionato, non dobbiamo avere l’ansia ma la percezione che serve qualcosa in più”.



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