Sono trascorsi tre anni dalla scomparsa del maestro Domenico De Meo, l’insigne musicologo catanese, ritenuto tra i maggiori esegeti della produzione belliniana in ambito internazionale. Il suo contributo continua infatti ad essere oggetto di studio e ispirazione, come è stato ricordato nel Convegno sull’opera “Adelson e Salvini”, tenutosi recentemente nel corso del festival Bellini International Context. Meriti sottolineati in vita dai numerosi riconoscimenti ricevuti in vita, tra cui il prestigioso “Bellini d’Oro” a lui attribuito nel 2008.
Una Messa di suffragio si terrà proprio mercoledì 15 ottobre, data dell’anniversario, nella Chiesa di Santa Caterina del Bargo in via Umberto (angolo via Santa Filomena). Musicologo, pianista, docente, il maestro De Meo ha svolto intensa attività filologica rivolta principalmente al repertorio protoromantico e romantico, e in particolare all’analisi delle partiture autografe di Vincenzo Bellini, allo scopo di approfondirne i contenuti e metterne in luce gli aspetti ancora sconosciuti e problematici, sul piano esegetico e dell’interpretazione.
Risonanza internazionale ha avuto il lavoro filologico – consistente nella ricostruzione e revisione della partitura e del libretto – compiuto sulla seconda versione di “Adelson e Salvini” , dramma semiserio di Vincenzo Bellini, andato in scena al Teatro Massimo di Catania in prima mondiale assoluta il 23 settembre 1992 in occasione del IV Festival Belliniano, esecuzione registrata in cd dalla casa discografica Nuova Era.



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