Biennale di Messina, il Circolo PD della IV Circoscrizione ammette: “organizzazione dispersiva, priva di un disegno unitario”

Lo dichiarano in una nota stampa il Circolo PD IV Circoscrizione - Messina

“La manifestazione denominata Biennale di Messina è stata presentata come un grande evento culturale, ma sin dall’inizio sono purtroppo mancati i requisiti minimi che avrebbero dovuto caratterizzare una vera “biennale”, per lo meno in base al confronto, inevitabile, con gli altri esempi tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale. Una biennale richiede, infatti, una curatela di alto profilo, un tema forte capace di generare dibattito, la presenza di artisti di rilievo ed un’organizzazione coerente.” dichiarano in una nota stampa il Circolo PD IV Circoscrizione – Messina.

“Nulla di tutto questo è stato possibile riscontrare a Messina: non vi è stato alcun curatore ed il “comitato scientifico”, di livello squisitamente comunale, non possedeva competenze specifiche nel contemporaneo; il tema scelto è stato a dir poco generico, quindi non in grado né di orientare le opere nè di generare dibattito; il parterre artistico è apparso del tutto casuale, del resto è stato selezionato “a chiamata” ed è stato limitato al livello locale; l’organizzazione è stata dispersiva, priva di un disegno unitario; le istituzioni hanno concesso patrocini ad un progetto senza basi critiche. Definire “biennale” un evento che non possiede i tratti fondamentali di tale modello significa svalutare il termine e rischiare di ridurre Messina ad una scena provinciale, anziché inserirla in un vero dialogo internazionale.”

Pd della IV Circoscrizione: “ci vogliono curatori qualificati, un tema forte e artisti di respiro internazionale”

“Eppure Messina ha tutte le potenzialità per ospitare un grande evento d’arte contemporanea: la sua posizione strategica, il patrimonio storico e paesaggistico, la presenza di giovani artisti e realtà culturali che meritano di emergere. Se la città intende dotarsi di un appuntamento culturale all’altezza, la strada è chiara: curatori qualificati, un tema forte, artisti di respiro internazionale in dialogo con le migliori energie locali, e un sostegno istituzionale consapevole. Solo così potrà nascere una Biennale degna di questo nome.” aggiungono

“Prevenendo facili quanto risibili contestazioni, precisiamo sin d’ora come la nostra non sia certo una critica fine a sé stessa, ma piuttosto l’amara constatazione di come le sorti della nostra città siano ancora una volta nella mani di un’attività amministrativa segnata da approssimazione e radicale assenza di visione: della Cittadella della cultura non v’è più traccia; la vicenda dell’archivio Quasimodo è il più classico degli esempi di superficialità e confusione; ed oggi, dopo la Biblioteca regionale sotto sfratto, rischiamo di perdere anche l’Archivio di Stato. Purtroppo la tanto decantata politica del “fare” ha manifestato ancora una volta tutta la propria fallacia: senza cultura e competenza, è divenuta una politica del “fare tanto per fare” e, quindi, del “fare male”. Non crediamo che Messina meriti questo” concludono