Com’era la storiella? “La coda agli imbarchi è solo qualche giorno l’anno, nei periodi di punta: a Natale, a Ferragosto, a Pasqua. Che sarà mai qualche giorno su un intero anno?” Narrazione distorta, anzi proprio falsa, professata da chi avrà attraversato lo Stretto una volta in cinquanta anni. Chi lo attraversa spesso, non la pensa così, e di testimonianze ce ne sono davvero tante. L’ultima proviene da un video pubblicato dal senatore siciliano Nino Germanà.
“Venerdì 26 settembre, ore 11.01 quando ho iniziato la fila all’imbarco. Sono le 11.45 e siamo qui. Questa dovrebbe essere la mia nave, se sono fortunato 50 minuti soltanto per imbarcarmi. E siamo a fine settembre. Sono le 12.25, esattamente un’ora e mezza per attraversare. Un’ora e mezza” è la voce fuori campo, quella del protagonista autore del video e della lunga attesa. Ci tiene a precisarlo lui, senza che venga sottolineato da altri: “e siamo a fine settembre”. Dunque non a Natale, con le vacanze estive ampiamente terminate, non a Pasqua, non a Carnevale. In un periodo assolutamente tranquillo. Eppure la coda c’è comunque. Perché c’è spesso, molto più spesso di quanto invece vogliano raccontare i mistificatori contro il Ponte sullo Stretto. Sono, come sempre, loro ad alimentare questa “narrazione-bufala” per mandare avanti le loro tesi contrarie all’opera.


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