Al grido di ‘Free Palestine’ alcune migliaia di manifestanti ProPal sono partiti, nel pomeriggio odierno, in corteo da piazza Crispi, alla periferia nord di Torino con l’obiettivo di raggiungere l’aeroporto di Caselle e una delle sedi piemontesi di Leonardo. Ad aprire il corteo un nutrito gruppo di manifestanti in bicicletta con bandiere palestinesi seguito dagli striscioni. “A noi non basta che gli aiuti della Flotilla arrivino a Gaza, vogliamo che si fermi il genocidio e che venga fermata l’entità sionista di Israele”, hanno detto dal microfono i manifestanti che sui social spiegano: “bloccare l’aeroporto significa apportare un danno economico a uno dei punti nevralgici della viabilità nazionale e internazionale della regione Piemonte. L’aeroporto poi – proseguono – non è solo uno snodo di viabilità. Dentro l’aeroporto ha sede Leonardo”, ricordano che viene definito “colosso bellico italiano”.
L’obiettivo della protesta, dichiarato dagli stessi manifestanti, è arrecare un danno all’Italia per fermare il genocidio. Non serve aggiungere altro. Sulla strada dell’aeroporto, ad attenderli, uno schieramento di forze dell’ordine che non ha permesso ai manifestanti di proseguire.
Manifestazione ProPal a Torino: scontri fra attivisti e polizia
Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine lungo la strada dell’aeroporto dove è bloccato il corteo pro Palestina che nelle intenzioni dei manifestanti voleva raggiungere Caselle. Lanci di bottiglie, fumogeni, grossi petardi, sassi sono stati lanciati contro le forze dell’ordine che hanno risposto con manganelli, idranti e lancio di lacrimogeni.



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