Schifani difende i termovalorizzatori: “unica soluzione per la Sicilia, saranno una risorsa”

Il presidente della Regione risponde alle critiche di Legambiente e della Corte dei Conti sul sovradimensionamento degli impianti

Il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, in un’intervista al Giornale Di Sicilia e alla Gazzetta Del Sud, ha affrontato una tematica importante, i termovalorizzatori, sostenendo che non esistono alternative valide: “Le discariche sono sature e la differenziata non riesce da sola a smaltire i cumuli in fase di compostaggio. A bocce ferme, l’unica soluzione è quella di inviare la spazzatura oltre lo Stretto, pagando 100 milioni l’anno di extracosti. I termovalorizzatori eviteranno questo problema e supereranno le emergenze, ma produrranno anche un ricavo: assorbiranno il 30% dell’energia prodotta per il loro funzionamento mentre il restante 70% verrà immesso sul mercato, concorrendo alla riduzione della tariffa di ingresso. Così, i rifiuti verranno utilizzati come risorsa, per creare finalmente un’economia di scala”. 

Questa posizione contrasta con le previsioni di Legambiente, secondo cui la quantità di rifiuti non riciclabili potrebbe scendere a 250.000 tonnellate l’anno. Un dato che ha sollevato i timori della Corte dei Conti, che teme un sovradimensionamento dei due impianti, previsti per smaltire 600.000 tonnellate annue “Abbiamo risposto con garbo e serenità alle loro osservazioni, dimostrando che i conti sono in regola che gli impianti non sono sovradimensionati. Nel frattempo, continua il nostro dialogo con Bruxelles e con il ministero dell’Ambiente, che stanno valutando tutti gli aspetti del progetto, supportato da una consulenza di altissimo livello, dagli ex ministri Corrado Clini per la parte ambientale e Giovanni Tria quella economica” sottolinea il Presidente.

“I calcoli nel dettaglio sono ancora da fare e le spese dipendono dalla qualità della progettazione e dall’efficienza dell’impianto. Puntiamo su costi di conferimento sotto i 200 euro a tonnellata. Inoltre prevediamo di realizzare diversi impianti di trasformazione dei rifiuti in Css combustibile sul quale la tassa Ue è molto più bassa. Pertanto, i cittadini spenderanno di meno rispetto a oggi considerando soprattutto che il progetto è finanziato solo con denaro pubblico, 800 milioni di euro, proprio per evitare che il privato possa poi recuperare investimenti attraverso le tariffe per il conferimento, senza dimenticare i ricavi derivati dall’energia prodotta dagli impianti“.

Nessun contatto con Salvini

Il Tar ha fissato per il 13 gennaio 2026 l’udienza di merito alla nomina di Annalisa Tardino a commissario del Sistema portuale della Sicilia occidentale, chiesta da Palazzo d’Orleans, e con Matteo Salvini, non c’è stata alcuna conversazione: “No, nessun contatto. Noi andiamo avanti, perché siamo convinti di essere nel giusto: contrariamente a tante altre nomine di Stato in cui è richiesta una generica preparazione di settore, per le autorità portuali una legge specifica ne fissa rigorosamente stringenti requisiti” per concludere, ha parlato del suo rapporto sereno con CaroccioOttimo, i rapporti non sono cambiati di una virgola. Considero quanto accaduto sull’Autorità portuale un incidente di percorso. Evidentemente non ci siamo capiti con Matteo, ma non c’è nulla di personale, né con lui né con Tardino. A me interessa solo che l’ente venga guidato da una figura competente in materia. Per questo non ho avanzato nessun candidato, ma preteso una persona in grado di gestire al meglio il 50% delle flotte siciliane, come ha fatto Pasqualino Monti” conclude.