Un lettore di StrettoWeb,Roberto Romeo, ci ha inviato una lettera di riflessione su come si è ridotta la città di Reggio Calabria negli ultimi anni. Ecco il testo: “C’era una volta… Come tutte le favole anche questa inizia con “c’era una volta…” si perchè è proprio così che bisognerà cominciare a raccontarla ai nostri figlio o ai nostri nipoti fra tanti tanti anni… C’era una volta in un paese lontano una città bellissima, baciata dal sole 8 mesi l’anno dove i turisti che venivano, potevano veramente viverla in tutti i sensi; facevano una bella passeggiata sul Corso Garibaldi, andavano sul Lungomare e potevano respirare l’aria salmastra e dolce del mare e degli agrumi, i profumi di una terra che offriva comunque delle bellezze quasi estreme. Poi c’era il Museo dove si rimaneva incantati dalla bellezza e dalla maestosità dei Bronzi di Riace, unici nel mondo. Si rimaneva incantati dalle stradine periferiche piene di luci e di vita. E poi la cordialità della nostra gente anch’essa unica nel mondo….”
“La nostra fiaba finisce qui” perché improvvisamente il cielo si copre….comincia a piovere e la favola si trasforma in tragedia. Le strade diventano fiumi in piena, trascinano tutto ciò che trovano, tombini cassette, cassonetti, sassi e penetrano nel sottosuolo e quando finisce la pioggia ed esce nuovamente il sole la città della favola diventa un girone infernale….”
“Niente è più come prima, la città piagata urla la sua rabbia, il suo dolore, la sua pena a chi dovrebbe….potrebbe….ma riposa sugli scranni continuando a consumare parole e legislature senza che nulla avvenga!!! Ed alla fine cosa rimane della favola… Turisti che evitano ormai di venire, strutture sempre più fatiscenti e vecchie per poter accogliere chi porterebbe benessere ed euro dove ce ne sarebbe tanto bisogno… E la gente che si interroga sul lavoro che manca, sulla mafia che incalza sempre di più sulle istituzioni che….bla.. bla… bla…sul chiedersi se arriverà a fine mese e sul domandarsi cosa può offrire ai figli che crescono se non dubbi, incertezze e tanti interrogativi senza risposta. Ma tanto alle prossime elezioni ci sarà sempre il compare di turno che chiederà i voti ed elargirà promesse per poter non cambiare niente. in fondo la normalità dei mediocri va bene ugualmente, basta continuare a vivere ed a passeggiare sul Corso Garibaldi…..”.



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