L’allenatore della Reggina Bruno Trocini, per motivi personali, rilascerà una breve dichiarazione in sala stampa immediatamente dopo il triplice fischio finale del match di domani contro la Nissa. Questa la comunicazione inviata dall’ufficio stampa ai giornalisti subito dopo la conferenza del tecnico di oggi. E’ una comunicazione sinceramente strana, ambigua. Perché riferire già da oggi, due giorni prima, che il tecnico parlerà subito dopo la fine della gara e lo farà con una breve dichiarazione? Apparentemente risulterebbe essere solo un avviso ai giornalisti, affinché si presentino subito in sala stampa a fine gara. E i motivi del tecnico sarebbero personali, così è stato comunicato. Certo, oltre questo c’è chi si chiede in città i perché di queste modalità e perché comunicarlo prima.
Inutile nascondere che la sconfitta a Favara, il duro post gara di Trocini e la delusione della piazza – dopo la grande euforia agostana, seguita all’incazzatura di luglio, in un mix e vortice di cambi di bandiera continui – abbiano alimentato chiacchiericcio in città. E le cose non vanno poi tanto meglio se facciamo attenzione a un passaggio particolare in conferenza stampa dello stesso tecnico.
Lo strano passaggio di Trocini in conferenza
A precisa domanda: “Si può ricreare il gruppo dello scorso anno?”, la risposta è stata alquanto sbalorditiva. “Questa è un’altra squadra rispetto all’anno scorso, perché su 25 giocatori averne 15 nuovi significa che è un’altra squadra. E’ stata rinnovata. Il gruppo si sta conoscendo, bisogna ripartire e non è facile, ma secondo me si può ricreare il gruppo dell’anno scorso”. Pur confermando che si può ricreare quel gruppo, Trocini si è difatti sbilanciato sul fatto che questa squadra sia stata praticamente rivoluzionata. Ed è strano che lo dica oggi, dopo una sola giornata. Ed è strano che lo dica, tra l’altro, dopo tutte le belle parole dei dirigenti carichi di “continuità, sostenibilità, zoccolo duro, conferme, ritocchi” ecc. continuamente proferite questa estate.
Si dovevano confermare tutti, o quasi tutti, e invece si è cambiato molto. Trocini, in pratica, ha smentito la società. Che si è disfatta – solo per fare qualche nome – dei vari Barranco, De Felice, Capomaggio, Vesprini, Giuliodori, Cham. Inserendo poi Blondett, Lanzillotta, Distratto, Fomete, Rosario Girasole, Mungo, Correnti, Zenuni, Di Grazia, Edera, Montalto, Ferraro. Una rivoluzione, nei fatti. Ma perché evidenziarlo? Ancora una volta, la proprietà è andata controcorrente rispetto alle dichiarazioni. Ma a smascherarla, questa volta, non è stato StrettoWeb, Massimo Ripepi o Leggende Amaranto, bensì lo stesso allenatore. Che, pur indirettamente, e pur rispondendo ad altra domanda, ha enfatizzato il concetto: questa oggi è un’altra squadra. E forse si iniziano anche a capire i motivi delle prestazioni nelle prime due. E del fatto che si torni a “elemosinare” il ritorno di Cham, neanche fosse un mix tra Maldini e Roberto Carlos…



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