Ponte sullo Stretto, Piantedosi a Messina: “opera strategica per l’Italia, massima attenzione contro le infiltrazioni”

Il ministro dell’Interno da Messina ribadisce il valore del progetto come volano di sviluppo nazionale e annuncia un piano di prevenzione e contrasto per tutelare i lavori da ogni rischio criminale

Il governo ha voluto fortemente la ripresa della cantierizzazione del Ponte sullo Stretto perché è un’opera di grande valore strategico, di grande importanza come volano di sviluppo non solo delle due regioni che saranno toccate dalla realizzazione dell’opera, ma dall’intero Paese. Non ci sfugge il rischio di infiltrazioni, il pericolo è un tema molto sensibile per noi. Proprio per questo, non intendiamo fermarci: al contrario, può diventare una grande occasione per dimostrare che in Italia siamo in grado di realizzare opere di questa portata senza cedere a preoccupazioni legate al rischio di infiltrazioni criminali. È una sfida che dobbiamo affrontare con la massima determinazione“. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, durante il convegno “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa“, in corso nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina.

“Ci stiamo organizzando in maniera strutturata, valorizzando l’esperienza del Ministero dell’Interno e dei suoi organismi interforze, che operano insieme alla magistratura e alla Procura Nazionale Antimafia”, ha sottolineato. Per Piantedosi l’obiettivo è duplice: “Da un lato garantire la bonifica preventiva di ogni possibile tentativo di inquinamento dell’opera, dall’altro creare una cultura e una base di conoscenza che serviranno anche per il futuro. L’equilibrio da trovare sta nella collaborazione tra il sistema della prevenzione e quello del contrasto giudiziario, con il ruolo di collegamento assicurato dalle forze di polizia. È una grande scommessa“, ha aggiunto.