“Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, che potrebbe avvenire all’inizio di ottobre, la delibera del Cipess di approvazione del progetto definitivo sarà efficace e si partirà con la fase realizzativa. Si avvieranno immediatamente il programma delle opere anticipate e la progettazione esecutiva per ciascuna fase costruttiva. I primi lavori riguarderanno le opere compensative richieste dai Comuni, la viabilità e le opere che permetteranno di minimizzare, fin dall’inizio, l’impatto dei cantieri sul territorio”. Così Pietro Ciucci, amministratore delegato della “Stretto di Messina”, in un’intervista a Milano Finanza e alla Gazzetta del Sud anticipa le prossime tappe sui lavori per il Ponte sullo Stretto.
Se un eventuale cambio di Governo può influire sulla prosecuzione dei lavori? “Diversamente dal 2012, il 2027 sarà l’anno di pieno sviluppo di tutti i lavori, con le opere a terra già partite da oltre un anno”. E quindi sarebbe “impossibile tornare indietro” assicura Ciucci, che poi risponde alle precisazioni degli USA sull’opera nei fondi NATO: “l’opera è interamente finanziata. Stabilire se una parte di questi fondi possa essere classificata come investimento per la difesa è un tema che non riguarda la realizzabilità e il finanziamento, già interamente coperto, del Ponte. Nell’ambito della proposta per il prossimo Qfp-Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, l’Ue non solo ha confermato come strumento autonomo il “Connecting Europe Facility” ma ne ha anche raddoppiato la dotazione finanziaria (51,5 miliardi), includendo la mobilità militare (17,65 miliardi) e dimostrando una grande attenzione al ruolo strategico delle infrastrutture a duplice utilizzo militare e civile”.



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