E’ diventato virale, sui social, il post di un cittadino reggino – Danilo Emo – che ha postato una riflessione relativa al raduno di ieri sera al “Granillo” di “Serie A – Operazione Nostalgia”. Il riferimento è alla presenza di diverse persone – politici e non solo – all’interno del terreno di gioco dello stadio, a stretto contatto coi calciatori che facevano il proprio ingresso in campo e ai bordi del rettangolo verde durante la gara. E’ emersa un po’ di delusione e rabbia, da parte dell’autore del post, ma anche da diversi utenti che hanno commentato. I motivi sono da legare ai soliti favoritismi che – in determinate situazioni – a Reggio Calabria la fanno da padroni. Anche perché ai fotografi è stata negata la possibilità di far ingresso in campo: hanno potuto farlo solo in tribuna stampa. Una scelta assolutamente legittima, ma qualcuno – anche leggendo i commenti al post – ha storto il muso vedendo proprio tante persone nel rettangolo verde. Tra queste anche alcuni politici.
Il post integrale
Questo il post integrale che sui social è diventato molto virale, attirando reazioni da più parti e discussioni. In tanti hanno supportato l’autore del post nella riflessione.
“Oggi vi racconto come un episodio banale, divertente, rilassante possa diventare lo specchio di una città malata. 6 Settembre 2025, Operazione Nostalgia porta a Reggio una vagonata di ex campioni, il Granillo dopo tanti anni conta quasi 15.000 spettatori. Dovrebbe essere la festa di tutti, di chi ha scelto come me di prendere il biglietto a ottobre 2024 e di chi lo ha preso last minute. Tutto per passarci una serata con queste vecchie glorie.
Tutto bellissimo? Insomma. Dopo aver trovato il posto a sedere con tanta difficoltà, un po’ perché ci eravamo disabituati alla folla, un po’ perché ovviamente i posti erano occupati (ma siamo allo stadio e non al teatro, ci può stare) mi concentro sullo spettacolo del Granillo. Ecco. Due tribune gremite di gente sognante, una nuvola di persone dietro il plexiglass sporco a cercare di incrociare lo sguardo dei propri beniamini, qualcuno anche coi i bambini sulle spalle per permettergli di vedere meglio e poi, dentro il terreno di gioco, un altro centinaio di persone che addirittura rendono difficile l’accesso al terreno di gioco dei giocatori.
Chi sono? C’è qualche giornalista, ci sta. I fotografi, bene. Qualche politico impettito come le colombe mentre cacano sulle piazze, ci sta meno. Ma gli altri? Cumpari e cumpareddi. Ma chi ti ndi futti…. Ecco la risposta più ovvia e riggitana. Ma io no, non me ne fotto. Non me ne sono mai fottuto. Perché il punto non è la partitella degli ex giocatori ma è questo modo di vivere che rende la città divisa fra figli e figliastri, re e sudditi, dritti e storti. E no, non volevo starci la dentro piuttosto avrei voluto che tutti fossimo sugli spalti a dimostrare che siamo tutti uguali, che un politico non ha più diritto degli altri, che gli amici di un politico non sono più degli amici miei, che i figli degli amici non hanno più di quei bambini che non riescono a vedere Totti o Cozza nonostante siano sulle spalle dei genitori.
E se ancora qualcuno sta pensando che è solo una partita rileggete questo post quando sarete al pronto soccorso e vi passerà davanti l’amico che ieri si faceva la foto con Dida mentre voi eravate seduti come le persone normali, pensate a quelli che ci passeranno davanti in una graduatoria, pensate che, non si sa perché, vui siti storti perché vivete secondo le regole e gli altri se la vantano. Perché Reggio è così, ci sono cittadini e ci sono i cumpareddi”.
L’autore del post ha pubblicato, per correttezza, anche un aggiornamento, anche se da parte sua i dubbi restano:
“AGGIORNAMENTO: per correttezza e perché non scrivo questo post contro nessuno in particolare, mi dicono che vi era esistenza di alcuni Badge a pagamento per entrare in campo. Io non ho visto questa possibilità nè la comunicazione da parte dell’organizzazione è stata chiara così come per i biglietti. Per dovere però segnalo che c’era questa possibilità. Rimane il fatto che il via vai dalle porte della gradinata e il gran casino in campo hanno reso lo spettacolo poco gradevole”.



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