Caos in Consiglio comunale a Genova sulla morte di Charlie Kirk, l’attivista americano ucciso lo scorso 10 settembre presso la Utah Valley University. Mentre la minoranza di centrodestra ha chiesto di osservare un minuto di silenzio in memoria di Charlie Kirk, è scoppiato il caos fra urla e accuse.
Il consigliere dem Claudio Chiarotti ha urlato al capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandra Bianchi: “non dire cazzate, vi abbiamo già appesi per i piedi una volta“, scatenando una dura reazione dei meloniani.
Bianchi, a sua volta, prima dell’uscita incresciosa di Chiarotti, aveva parlato dei proiettili usati dall’assassino di Charlie Kirk, contenenti scritte contro il fascismo e alcuni termini legati al mondo dell’internet e dei videogiochi, episodio ricondotto all’odio fomentato dalla sinistra internazionale.
Le scuse ridicole
La seduta è stata sospesa poco dopo. Il consigliere di opposizione Pietro Piciocchi ha chiesto scuse e dimissioni di Chiarotti. Il sindaco Salis si è dissociato chiedendo le scuse in aula: “ha sbagliato, ha detto una cosa grave“.
Chiarotti, dunque, ha provato a metterci una pezza: “sono andato sopra le righe, chiedo scusa, la mia affermazione non era riferita a qualcuno in quest’aula, non ho avuto il filtro di fermarmi. Ma rivendico il mio essere antifascista e non penso che qui dentro ci siano dei fascisti“.
Chiarotti ha chiesto scusa, rendendosi conto della figuraccia fatta, ma ha fatto ancora più confusione. Ha, letteralmente, minacciato di impiccare, modello Mussolini, gli esponenti di Fratelli d’Italia, etichettandoli come fascisti. Poi ha spiegato di non avercela con nessuno di quelli presenti in aula (come no?! Si è rivolto al capogruppo FdI Alessandra Bianchi). Ha provato a giustificarsi tirando in ballo il suo antifascismo, salvo poi aggiungere che in aula non crede che ci siano dei fascisti (ma se ha insultato l’intero gruppo di FdI!). La cifra di una sinistra che ammette di aver perso il senso della misura.



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