Mimmo Toscano, una partenza così non l’avevi mai fatta: avvio del Catania come quello del Catanzaro dei record. E in quella stagione…

Catania non pretende record, ma al terzo anno forse l'o"B"iettivo può essere centrato: la grande partenza degli etnei, la certezza Toscano e un grande organico

Tre vittorie nelle prime tre partite, undici gol fatti, zero subiti. Ci potremmo fermare qui. Sarebbe anche inutile argomentare, perché nel calcio a contare sono i numeri, ma se così fosse saremmo davanti a un telegramma e non a un articolo. I numeri appena descritti sono quelli del Catania di Mimmo Toscano, a punteggio pieno nel girone C di Serie C dopo appena 270 minuti. La goleada al Foggia era stato un segnale, ma qualcuno ancora non si fidava: “i rossoneri sono in difficoltà”, dicevano. E, allora, eccovi serviti: 0-1 a Cava de’ Tirreni di misura e 4-0 al Massimino a un Monopoli decisamente più temibile. E’ vero, tre dei quattro gol sono arrivati nel finale, ma poco male: nel calcio, ribadiamo, contano i numeri, i gol, le vittorie. Insomma, i risultati.

Le altre partenze di Mimmo Toscano

Già, i risultati. In Serie C, è storia nota, Mimmo Toscano è un maestro. Quattro promozioni (sei in totale considerando anche il doppio salto dalla D alla C1 col Cosenza), eppure l’allenatore reggino non era mai partito così bene. Neanche negli anni migliori, in terza serie, era riuscito a vincere le prime tre, tra l’altro in modo così limpido. Basta volgere lo sguardo alla sua carriera, anche contando soltanto le annate vincenti: al Cesena 6 punti nelle prime tre; alla Reggina 7; al Novara 4; alla Ternana 6. Mai, Mimmo Toscano, è riuscito a inanellare tre vittorie nelle prime tre partite in Serie C nelle annate in cui ha ottenuto la promozione, e neanche nelle altre stagioni. Solo in un’occasione ha fatto punteggio pieno, ma era Serie C2 (per la precisione Lega Pro Seconda Divisione), con il Cosenza, e i risultati erano i seguenti: 1-0, 1-2, 1-0. Non era di certo lo scarto netto di queste prime tre gare.

Insomma, che Mimmo Toscano potesse far meglio di… Mimmo Toscano non era semplice. Ad oggi, anche lo stesso tecnico si sta superando. Certo, la stagione è appena iniziata e – la storia insegna – i campionati non si vincono ad agosto, e neanche a settembre o a dicembre. Di certo, però, chi ben comincia è a metà dell’opera, e questo lui in cuor suo lo sa, pur giocando (giustamente) a nascondersi e a non sbilanciarsi. Le piazze che ha allenato sanno altrettanto bene che i segreti del suo successo erano legate ai grandi filotti di risultati utili: a Reggio Calabria, per esempio, la sconfitta arrivò solo ad inizio girone di ritorno; a Cesena, invece, dopo lo stop all’esordio perse a marzo inoltrato; a Terni, poi, solo due sconfitte nel solo girone d’andata.

Un precedente che fa sognare: il Catanzaro di Vivarini

C’è poi un precedente, abbastanza recente, che non può non far sognare i tifosi del Catania. E’ quello del Catanzaro di Vivarini, che tre anni fa stracciava ogni record. Vittorie su vittorie, e anche altisonanti e nette: 3-0, 4-0, 5-0, con una facilità disarmante. In quella stagione, la 2022-2023, nelle prime tre i risultati del Catanzaro furono questi: 4-0, 0-3, 5-0. Devastanti. Tre vittorie, dodici reti fatte e una subita. Il Catania di quest’anno, praticamente, è quasi sulla stessa linea, con solo un gol in meno. Ora, sappiamo bene che i tifosi etnei più scaramantici staranno facendo gesti poco eleganti, nel leggere questo articolo, ma non possiamo esimerci dall’evidenziare come andò a finire quella stagione: promozione matematica addirittura a metà marzo, con cinque giornate d’anticipo, 96 punti, solo due sconfitte e sei pari, 102 gol fatti e solo 21 subiti.

Perché Catania può sperare: certezza allenatore  e super organico

Ecco, non che Catania chieda per forza questo, ma è evidente che le premesse siano ottime e che ci siano tutte le condizioni affinché il Catania possa fare benissimo. A partire, ovviamente, dal suo allenatore. A volte Toscano ha saputo far centro al primo anno, altre volte invece al secondo ha tagliato il traguardo dell’obiettivo prefissato (come ad esempio a Cesena). E’ chiaro che, però, ci siano di mezzo tanti fattori a contribuire a questi processi. Nel caso specifico, dopo qualche turbolenza nella scorsa stagione – più di un mugugno anche dopo la penalizzazione – quest’anno sembra essere tutto diverso. Anche lo stesso mister lo ha evidenziato la scorsa settimana, a chi gli diceva di vederlo più sereno: “nella passata stagione c’erano tante problematiche da risolvere. Ora vedo una squadra che sta bene insieme, che è convinta, che vuole migliorare. Poi c’è unità di intenti nel club, che coinvolge. Per questo sono più tranquillo e sereno. Ovviamente i risultati sono figli di tante cose”, aveva detto.

A proposito di squadra, sembra abbastanza evidente come la stessa sia molto forte, completa in ogni reparto e composta da gente che ha già vinto questo torneo, che ci è arrivata vicina o che ha giocato in categorie superiori: Donnarumma, Casasola, Forte, Cicerelli, Ierardi, Di Gennaro, D’Ausilio. E poi in panchina un certo Caturano, che deve ritrovare la condizione migliore. Insomma, scongiuri a parte, le premesse ci sono. Catania non pretende record, ma al terzo anno forse l’o”B”iettivo può essere centrato.