“Meloni come Kirk”: la minaccia ProPal al Premier e il clima d’odio che per la sinistra non esiste

La scritta sui muri di Torino che augura a Giorgia Meloni la fine di Charlie Kirk: lo specchio di un clima d'odio politico che solo la sinistra non vede o fa finta di non vedere

Meloni come Kirk“. È la scritta vergognosa e ripugnante apparsa sui muri a Torino, ad opera degli attivisti ProPal che hanno manifestato a favore di Gaza. Sempre i soliti che, chiedendo la pace, augurano al Presidente del Consiglio di fare la stessa fine dell’attivista conservatore americano morto a 31 anni con un colpo di fucile alla gola sparato da un ragazzo vicino alla sinistra radicalizzata che non ne condivideva le idee politiche.

Meloni che ieri, all’Onu, con un intervento magistrale, non solo ha redarguito Israele, ma ha anche aperto all’unico riconoscimento possibile della Palestina. Per cosa protestano esattamente i ProPal adesso? Qual è il motivo, se mai ce ne fosse uno tale da giustificare un simile abominio, per il quale i ProPal augurano a Giorgia Meloni di morire con un proiettile alla gola?

Gesti di questo tipo non fanno altro che alimentare il clima d’odio politico che solo la sinistra non vede (o fa finta), minimizza, banalizza parlando di vittimismo e strumentalizzazioni. L’augurio di morire con un colpo di fucile alla gola diretto al Presidente del Consiglio: un chiaro esempio del vittimismo in questione.

Il post social di Giorgia Meloni: “orgogliosa di essere accostata a Charlie Kirk

A proposito di vittimismo. Giorgia Meloni ha colto l’occasione non per piangersi addosso, non per accusare l’altra parte politica, ma per dare una sonora lezione a chiunque promuova l’odio con un post social diretto e conciso: “Meloni come Kirk. L’hanno scritto come minaccia. Ma chi vive di odio e intimidazioni non sarà mai come Charlie Kirk, perché non conosce valore del dialogo, del confronto e della democrazia. Essere accostata a lui è motivo di orgoglio: Kirk ha fatto della sua vita una battaglia per la libertà di pensiero. Chi scrive minacce sui muri resterà sempre prigioniero della violenza. Noi continueremo a camminare liberi, forti delle nostre idee“.