Continuano a far discutere, a distanza di giorni, le indiscrezioni emerse dalla richiesta di integrazioni della Corte dei Conti sul progetto del Ponte sullo Stretto. La richiesta, considerata fisiologica dal Governo, ha permesso invece alle Opposizioni – come sempre – di prendere fiato e sbraitare, urlando alla “bocciatura”. Ma andando oltre il solito dibattito, un’analisi interessante emerge dall’approfondimento di Fabio Amendolara su “La Verità”. “L’ufficio di controllo sugli atti del ministero dell’economia e delle finanze in sole sei pagine è riuscito a produrre osservazioni e richieste di chiarimento che appaiono sovrapponibili a quelle di un comitato No Ponte. Non sembra il solito controllo di legittimità, al quale gli uffici ministeriali sono abituati, ma un’analisi che scava anche nel merito del progetto e della delibera con cui il Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri, ha dato il via libera al Ponte sullo Stretto” si legge.
Il giornalista parla di “un’azione insolita, perché il compito dei magistrati contabili dovrebbe limitarsi alla verifica della conformità delle delibere alle leggi di bilancio e alle norme di finanza pubblica. Invece, in questo caso, il merito è stato così penetrante da arrivare fino a pedaggi, ai piani di traffico e alla necessità, non prevista per legge, di un parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Non si tratta di cavilli da esperti del diritto contabile, ma di rilievi che vanno a toccare il cuore dell’opera”.
Insomma, sembra aleggiare un po’ di mistero intorno alle osservazioni richieste e anche ai metodi. Ma non è che anche qui c’è di mezzo la politica? Non se lo chiede, il giornalista, ma poi svela un dettaglio non di poco conto che – indirettamente – va un po’ in questa direzione. Infatti, tra i magistrati contabili che hanno firmato e istruito il documento, risulta esserci, in prima fila, come firmataria dell’istruttoria della delibera, Valeria Franchi, toga contabile con un passato nei gabinetti Ministeriali dei governi di centrosinistra. “Dal 2019 al 2021 è stata consigliere giuridico del ministero delle Politiche agricole e forestali, con Teresa Bellanova (Italia Viva). Dal marzo 2021 al maggio dello stesso anno ha svolto l’incarico di esperto giuridico del gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, guidato da Stefano Patuanelli (Movimento 5 stelle)” si legge su “La Verità”.
Il giornalista evidenzia come il linguaggio utilizzato sia “giuridichese”. Termini molto tecnici, un “festival del codicillese barocco”. E poi delle richieste di chiarimenti in stile No Ponte, una rigidità mai vista su pedaggi e traffico e infine “un passaggio che, se letto al di fuori del contesto, sembra quasi trasformare la verifica contabile in una interrogazione da parlamentare: ‘Alla luce di recenti notizie di stampa si chiedono aggiornamenti in merito all’interlocuzione che sembra avviata, sul punto, con la Commissione europea'” continua il giornalista.




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