Anche Matteo Renzi ci casca. O ci ricasca. Forse ci era già cascato, non ricordiamo. E’ che, a furia di non sapere mai da che parte sta, riesce pure a confondere. Oggi ha parlato del Ponte sullo Stretto, intervenendo in video-collegamento nel corso di un convegno a Messina, e ha detto tutto e il contrario di tutto. Che è a favore, che però ci sono altri problemi in Sicilia, che però si possono risolvere e allora l’opera va bene, però allo stesso tempo che c’è il problema dell’acqua, delle fognature, delle arance. Insomma, alla fine il problema c’è o non c’è? E, se c’è, da che parte bisogna stare?
L’ex Premier, oggi leader di Italia Viva, casca anche lui nel benaltrismo e casca anche lui nell’alimentare, per l’ennesima volta, dubbi che non esistono e a cui i tecnici hanno già ampiamente risposto. Problemi idrici non ce ne saranno e non solo si farà in modo di non “attingere” dalle risorse cittadine, ma la Società si impegna a fornire più fabbisogno idrico cittadino grazie ai cantieri. Sul resto, sulle strade, sui trasporti, sui tempi di percorrenza, beh, poco da dire, siamo praticamente alle basi. Ponte sullo Stretto non significa: due pilastri e un grande ponte. Ponte sullo Stretto significa: progetto più ampio che riguarda innumerevoli opere a terra, autostradali e ferroviarie, con l’obiettivo di portare l’Alta Velocità fino in Sicilia, in modo complementare e non alternativo. Lo hanno spiegato in ogni modo possibile, eppure…
Le dichiarazioni di Matteo Renzi
Riportiamo, integralmente, le dichiarazioni di Renzi.
“Il Ponte si farà, credo che a questo punto non si possa tornare indietro. La mia questione è che tipo di riflessione vengono fatte affinché ci sia un’infrastruttura all’altezza e collegamenti degni di un’opera di questo genere. E’ una questione sulla quale sono stato non solo laico, ma disponibilissimo. Il problema di fondo è la contingenza. Per me, lo dissi da presidente del Consiglio nel 2006, il Ponte andava fatto con fondi totalmente europei senza togliere un centesimo alla programmazione della regione Calabria e della regione Sicilia, penso di essere uno di quelli che non si metterà mai a discutere su una infrastruttura se funziona ed è efficace.
Perché non essere fieri di un grande capolavoro dell’ingegneria Made in Italy? Il punto è il contesto, in Sicilia, in questa fase non c’è un problema sulle infrastrutture e basta, c’è un problema, piaccia o non piaccia al presidente Schifani, sull’acqua, abbiamo un’emergenza idrica anche quest’anno in Sicilia, leggevo dati preoccupanti sulla raccolta delle arance, abbiamo un problema sulle fognature, sui trasporti. E allora se si fa il ponte sullo Stretto e nel frattempo si sistema tutto quello che non è stato sistemato, va bene, diventa un asso nella manica da giocare nella comunicazione esterna, ma se si fa il ponte sullo Stretto come bandierina e nel frattempo i tempi di percorrenza tra le città siciliane sono quelli che sappiamo, allora è evidente che si sta facendo una grande distrazione di massa”.



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