Fischi a Infantino, il delirio continua sui social: le presunte “colpe” del Presidente FIFA sul caso Reggina

Il giorno dopo i fischi della vergogna al Presidente FIFA Gianni Infantino, arriva la conferma: centinaia di tifosi rilanciano le fantomatiche "motivazioni" dei fischi sui social e li considerano "sacrosanti" perchè Infantino non avrebbe evitato che la Reggina scomparisse dal calcio due anni fa. Eppure...

No, non era un errore. Non hanno sbagliato e non hanno confuso Infantino con Gravina. I tifosi che ieri sera, al Granillo, hanno riempito di fischi in diretta tv il Presidente della FIFA Gianni Infantino, lo stesso giorno in cui ha patrocinato lo straordinario evento di Operazione Nostalgia, ottenuto la cittadinanza onoraria di Reggio Calabria e il Premio Internazionale Oreste Granillo, oggi hanno confermato sui social, in centinaia di post, commenti e testimonianze, che il loro bersaglio era proprio Infantino. Colpevole di “non aver fatto nulla” per salvare la Reggina ed evitare che scomparisse dal calcio due anni fa.

Un punto di vista che conferma quanto sia degradato e ignorante l’ambiente reggino di oggi. Infatti qualsiasi persona dotata di senno, sa bene che se la Reggina è scomparsa dal calcio due anni fa, è solo e soltanto perchè non ha rispettato le regole. E la colpa è esclusivamente di Saladini, come abbiamo già raccontato nel dettaglio nel corso di questi anni. La Reggina è stata trattata esattamente come tutti gli altri, come tutte le squadre che ogni anno non rispettano le scadenze federali e che quindi non vengono iscritte ai campionati. Particolarmente assurdo che ancora oggi la tifoseria reggina continui a credersi vittima di fantomatici complotti di palazzo, quando pochi mesi fa lo stesso destino è toccato al Brescia di Cellino colpevole di non aver rispettato le regole quest’anno. Per giustificare Saladini, invece, a Reggio due anni fa dicevano che era tutto un complotto per salvare Cellino. Strano, no?

L’unica verità è che le regole devono essere rispettate e chi sbaglia paga. La Reggina è scomparsa dal calcio perchè ha sbagliato, perchè non ha pagato, perchè Saladini pensava di essere più furbo della Federazione, e invece era ovvio a cosa stesse andando incontro infatti su StrettoWeb non lo scriviamo oggi – col senno di poi – ma lo scrivevamo prima, raccogliendo gli insulti dei soliti allocchi che all’epoca pendevano dalle labbra dei “comunicati ufficiali” di Saladini esattamente come oggi fanno con quelli di Ballarino.

Perché Infantino non poteva (nè doveva) intervenire e la FIFA non c’entra nulla con la FIGC

A prescindere da questo storico equivoco di una città che non ha ancora fatto i conti con il proprio passato e anziché ammettere di aver sbagliato, di aver dato credito a un imbroglione, oggi ha maggiore agio a trovare alibi per giustificarsi; in ogni caso Gianni Infantino e la FIFA non c’entrano nulla con la FIGC e i regolamenti federali. Non possono intervenire in ogni caso, anche qui per legge. La FIFA, infatti, ha il compito di governare il calcio a livello mondiale, organizzando competizioni internazionali come la Coppa del Mondo, stabilendo le regole del gioco, supervisionando i trasferimenti di giocatori e promuovendo lo sviluppo del calcio a livello globale attraverso vari programmi. Ha competenza, quindi, sulle competizioni con le Nazionali, e non può interferire con i regolamenti delle singole federazioni (che hanno ampia autonomia nazionale).

Probabilmente ciò che i reggini fischioni di ieri avrebbero voluto da Infantino, abituati come sono al mondo delle raccomandazioni, dei favori, degli amici degli amici e delle regole da calpestare, sarebbe stato proprio un trattamento di cortesia. Un contravvenire alle regole: visto che noi siamo la Reggina, e abbiamo il Presidente FIFA che è originario di Reggio, possiamo permetterci di infrangere le regole e lui ci deve salvare. Anche se Saladini non ha pagato l’iscrizione, nessuno si deve permettere di fare rispettare la legge. Perché noi siamo protetti, noi abbiamo Infantino.

Ci rendiamo conto? E’ come se un Prefetto o un Questore o un Ministro chiedessero di non arrestare il proprio figlio che ha commesso un omicidio, anche se la legge lo prevede e gli altri assassini sono in prigione. L’unica verità è che Infantino non poteva fare niente per la Reggina, e non doveva fare niente.

Ancor più raccapricciante l’ossessiva domanda “cosa ha fatto per Reggio“? E che cosa doveva fare? Cosa ha fatto per Reggio chi chiede cosa gli altri hanno fatto per Reggio? E’ l’idiozia che sentiamo ripetere ogni volta che si parla di Gianni Versace, o dello straordinario fratello Santo, o di altre grandi personalità reggine che hanno avuto successo. E’ solo invidia, rabbia sociale, gelosia. E’ degrado, è sottocultura. La vera domanda è l’opposto: cosa ha fatto Reggio per lui, per loro, per i propri figli? Cosa ha fatto Reggio per consentire agli Infantino, ai Versace, di realizzarsi in città anziché dover emigrare? L’unica verità è che Reggio non fa niente per migliorarsi, se non essere animata dalla sottocultura dell’invidia, dal parassitismo dell’apatia, dall’attesa che arrivi un messia a risolvere i problemi che ci siamo creati da soli… Esattamente come la Reggina di Saladini, il “genio della finanza” come veniva celebrato in una città che ancora oggi non ha imparato nulla, blaterando altri slogan come “la serie D con dignità“, “la corazzata per la categoria“, e poi ogni anno se la prende sempre con gli altri (ricordate lo scorso anno i presunti favori arbitrali al Siracusa?). Insomma, per i reggini è sempre colpa di qualcuno se le cose vanno male. Un anno di Gravina, un anno di Infantino, un anno del Papa e un anno di Dio. Noi, invece, siamo sempre perfetti. Poveri. Degradati. Ignoranti. E presuntuosi.