Tre detenuti hanno aggredito ieri il personale di Polizia Penitenziaria nel carcere di Vibo Valentia. Brandendo lamette e corpi contundenti, armi rudimentali, i detenuti hanno lanciato olio bollente contro gli agenti, causando il ferimento di cinque appartenenti al Corpo. Tutti i poliziotti hanno dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere. “L’episodio di ieri è l’ennesima dimostrazione delle condizioni inaccettabili in cui il personale di Polizia Penitenziaria è costretto a operare,” dichiara Cristina BUSA’, Vice Segretario Regionale del Si.N.A.P.Pe. “L’assenza di sicurezza, il sovraffollamento e la gestione sempre più complicata di una popolazione carceraria con un numero crescente di patologie psichiatriche rendono il lavoro dei nostri agenti un calvario quotidiano.”
Il sovraffollamento, unito alla sempre più abbondante presenza di detenuti affetti da patologie psichiatriche e sempre più inclini al non rispetto delle regole di convivenza, trasforma il carcere di Vibo Valentia in una vera e propria polveriera. In questo contesto, il personale, che con grande professionalità e senso del dovere affronta quotidianamente queste sfide, è letteralmente stremato. Il Si.N.A.P.Pe. esprime la sua più profonda vicinanza ai colleghi feriti e a tutto il personale che opera a Vibo Valentia. Il sacrificio di questi uomini e donne, che con dignità e coraggio continuano a garantire la sicurezza all’interno delle mura carcerarie, merita il massimo rispetto e una risposta concreta da parte delle istituzioni.
Chiediamo con urgenza un intervento, che non si limiti a parole di circostanza, ma che affronti in modo strutturale le criticità del sistema penitenziario. È indispensabile un aumento degli organici, una gestione più adeguata dei detenuti con problematiche psichiatriche. Solo così si potrà garantire la sicurezza e la dignità di chi lavora.



Vuoi ricevere le notifiche sulle nostre notizie più importanti?