Sciopero negli aeroporti calabresi: stop di 4 ore indetto dal personale Sacal e UGL Trasporto Aereo Calabria

La protesta coinvolgerà gli scali di Reggio Calabria, Lamezia Terme e Crotone: tra le motivazioni carenze di personale, gestione aziendale contestata e rivendicazioni sindacali su sicurezza e diritti dei lavoratori

La Segreteria Regionale Calabria UGL Trasporto Aereo Calabria ha inviato una nota in cui informa che il personale S.a.cal. S.p.a., S.a.cal. Gh S.p.a. e UGL T.A. Calabria, ha indetto uno sciopero negli aeroporti di Reggio Calabria, Lamezia Terme e Crotone. Ecco il testo completo:

“Personale S.a.cal. S.p.a. (Reggio Calabria, Crotone e Lamezia Terme) – S.a.cal. Gh S.p.a. (APT SUF) e l’UGL T.A. Calabria ha indetto la prima azione di sciopero dalle ore 12.00 alle ore 16.00 del 6 settembre CONTRO il clima di confusione generato da un Management ritenuto essere poco attento alle reali esigenze del sistema aeroportuale calabrese, mostratosi altresì non in grado di garantire l’efficienza dei servizi necessari, ed il mantenimento di alcune rotte strategiche; L’assenza di corrette relazioni industriali e l’incapacità di mantenere attivo il necessario confronto tra le parti; L’accordo di secondo livello del 2024 (prestazioni di lavoro gratuite etc..); Le presunte vessazioni segnalate dai lavoratori; L’orario di lavoro “spezzato”, applicato senza il raggiungimento di un accordo tra le parti; I sovraccarichi di lavoro dovuti alle forti carenze di personale e ad una conseguente gestione operativa opinabile, con turni di lavoro che talvolta non hanno saputo garantire il normale riposo secondo la normativa vigente; La confusionaria riorganizzazione aziendale secondo la quale non è facile intendere “CHI FA COSA?”, e la costituzione della cosiddetta, nonché inefficace “AREA UNICA”;
Le illegittimità riconosciute anche dagli organismi competenti, ed ancora contenute nel regolamento aziendale vigente, in riferimento alla concessione dei benefici concessi dalla legge (es. congedi parentali, etc..); Le politiche discriminatorie adottate nei confronti del personale, mediante i criteri utilizzati per l’estensione dell’orario di lavoro (da part-time a full-time) e l’assegnazione del personale alla guida dei mezzi e/o in altri ruoli; I discutibili provvedimenti disciplinari adottati; La formazione del personale fuori dall’orario di lavoro;

PER
Il ripristino del CDA (affinché gli ampi poteri decisionali affidati all’Unico Amministratore, possano essere affidati ad un CDA che per definizione dovrà operare in modo collegiale, richiedendo consenso tra i membri per le decisioni);
Il rispetto della tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro, ed il ripristino di adeguate soluzioni logistiche (bagni, spogliatoi, etc..); Una politica esaustiva di assunzioni da mercato esterno, ed il riconoscimento del diritto di prelazione nei confronti dei lavoratori precari; Il riconoscimento dei livelli professionali secondo quanto previsto dal vigente CCNL; Il ripristino improcrastinabile di alcune figure di coordinamento fondamentali, scomparse dall’organigramma aziendale; Una efficace e trasparente politica di sviluppo interno delle risorse basata esclusivamente sulla meritocrazia; Il rispetto dei tempi di conciliazione vita/lavoro”.