Ponte sullo Stretto, Veronese: “Falcomatà predica il confronto ma fugge dalle sue responsabilità. Il Ponte è futuro, lui rappresenta il passato”

Il presidente Simone Veronese attacca il sindaco Falcomatà per il suo immobilismo e la mancanza di visione, esprimendo pieno sostegno al progetto del Ponte sullo Stretto e al Ministro Salvini

“Mentre tecnici, ingegneri ed esperti di mobilità in tutta Italia esprimono entusiasmo per l’approvazione definitiva del progetto del Ponte sullo Stretto da parte del CIPESS, c’è chi continua a remare contro, con toni polemici e privi di concretezza. Tra questi, il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, che ancora una volta si propone come oppositore simbolico del progresso, nascondendosi dietro l’alibi della ‘mancanza di confronto'”. Lo afferma in una nota Simone Veronese, il Presidente dell’Associazione Amici del Ponte.

“Ma con chi dovrebbe confrontarsi il Ministro Salvini? Con chi, come Falcomatà, ha impiegato dieci anni per fallire su ogni fronte amministrativo?
Parliamo di un sindaco:
• che ha chiuso le scuole per inagibilità, per totale assenza di manutenzione straordinaria;
• che ha gestito malissimo la rete idrica, portando le perdite d’acqua al 50%, e che non ha nemmeno installato i contatori nei principali edifici pubblici, inclusa la sede del Comune;
• che ha trasformato interi quartieri in periferie abbandonate, senza piani urbanistici né decoro;
• che ha lasciato il turismo a zero e l’attività culturale agonizzante, con simboli come il “tapis roulant” chiuso per anni;
• che oggi si esalta per il “Ponte Calopinace”, partito con dieci anni di ritardo e con gravi carenze tecniche”.

“Falcomatà parla di “offese alle istituzioni”, ma è lui stesso a offendere i cittadini con dieci anni di immobilismo, inefficienza e alibi. Ora si aggrappa all’unico argomento rimasto: attaccare il Ponte sullo Stretto, cioè l’opera più importante mai pensata per unire due territori, generare migliaia di posti di lavoro e restituire centralità al Mezzogiorno”.

“Come Associazione Amici del Ponte sullo Stretto, vogliamo ringraziare il Ministro Matteo Salvini, che come Giacomo Mancini negli anni Sessanta con l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria, non si lascia intimidire da ambientalisti a orologeria o da amministratori locali fallimentari. Anche allora si gridava allo scandalo: viadotti pericolosi, danni ambientali, infiltrazioni mafiose. Eppure oggi tutti riconoscono che senza quella grande infrastruttura il Sud sarebbe ancora isolato. Il Ponte non è solo acciaio e cemento. È visione. È strategia. È l’unico vero simbolo di riscatto che potrà unire due grandi città – Messina e Reggio Calabria – in una nuova realtà urbana, produttiva, turistica. Un ponte che cambierà la storia del Sud e dell’Italia tutta. Chi oggi dice no per ideologia, domani sarà ricordato per colui che ha cercato di fermare il riscatto della Calabria e dell’intero sud Italia”.