Il Cosenza ha annunciato, con notevole ritardo (dopo la prima di campionato e a ridosso della prima interna stagionale), l’apertura della campagna abbonamenti, confermando la chiusura delle due Curve. Un gesto che la piazza, già in rottura da tempo, ha interpretato come una volontà ben precisa. E quando parliamo di piazza non ci riferiamo solo agli ultrà, a tutti gli altri tifosi e alla stampa, bensì anche alla politica. I consiglieri comunali di minoranza, infatti, in una nota hanno pesantemente accusato il presidente Guarascio.
“Guarascio dimentica il passato, ignora il presente e non investe nel futuro”
“Ancora una volta il clima è surreale e si respira un aria tossica. Chiudere le curve “Bergamini” e “Catena” da sempre sede e simbolo identitario del tifo, significa dimenticare il passato, ignorare il presente e non investire per il futuro. Significa anche cancellare ogni possibilità di ricucire il rapporto con i tifosi, ormai in totale rottura con il presidente Guarascio. Noi siamo con loro. Come consiglieri di minoranza, ci siamo preoccupati di verificare se ci fossero motivi strutturali tali da impedire ai tifosi di accedere sugli spalti al cuore del tifo organizzato e siamo certi che non è così. Il numero della capienza non è cambiato e non cambierà” si legge.
“Abbiamo assistito all’attuazione di una precisa volontà del club di creare ulteriori tensioni, con l’unico effetto di provocare la piazza. Auspichiamo che il Sindaco Caruso (o Pasquale Tridico, amico caro della Società) riescano a ridare dignità al Cosenza, che è e resta dei cosentini”, aggiungono i consiglieri di minoranza Francesco Caruso, Francesco Cito, Alfredo Dodaro, Giuseppe d’Ippolito, Francesco Luberto, Ivana Lucanto, Francesco Spadafora, Michelangelo Spataro, Antonio Ruffolo.



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