“Da alcuni anni ormai si discute di un progetto di modifica e riforma della L.R.n.15/2003 sotto l’egida della consigliera regionale Pasqualina Straface, la quale a breve, unitamente all’intera classe politica regionale, sarà nuovamente chiamata alle urne per una eventuale riconferma. Ebbene, da carteggio intercorso con il Consiglio Regionale, tale progetto di modifica risulta ufficialmente come inesistente, sebbene quanto dichiarato dalla massima assise calabrese è di fatto smentito da quanto emerso da dichiarazioni a mezzo stampa e stralci di verbali di alcune commissioni regionali. Il timore per tempo paventato è quello che di punto in bianco si sia messi innanzi al fatto compiuto: l’approvazione lampo di una riforma che influenzerà radicalmente l’approccio regionale alle minoranze linguistiche“.
Questa è la riflessione condivisa tramite un comunicato stampa da Francesco Ventura, attivista per la rivitalizzazione linguistica greca di Calabria. Nota diramata quando a Bova Marina è in pieno svolgimento il “to ddomadi greko – la settimana greca”, una scuola estiva rappresentante una delle più importanti buone pratiche nel settore. Il tutto mentre in contemporanea in Consiglio Regionale si discute dei tempi e dei modi con cui traghettare la Calabria alle prossime elezioni anticipate.
“Nell’ultimo biennio ho tentato di avviare un dialogo nelle dovute sedi, al fine di prevenire quel dover correre ai ripari come avvenuto e sta avvenendo innanzi alla modifica unilaterale dello Statuto della Fondazione ex IRSSEC. Il tutto però inutilmente, dato il silenzio con cui ci si scontra all’atto di approcciarsi all’interlocutore istituzionale – spiega Ventura – Quella che si vorrebbe portare avanti non è una protesta, ma una proposta. Il fine ultimo è contribuire alla formulazione di politiche linguistiche minoritarie regionali efficaci ed efficienti. La denuncia pubblica così come le istanze ad esempio alla Corte dei Conti hanno e perseguono il fine di sanare e costruire, altrimenti sarebbero sterili. Ogniqualvolta si è segnalato un errore si è offerta anche la rettifica, ma proseguire a forza di tentativi d’emendamenti è frustrante.
Finora purtroppo con la Regione, così come con la Città Metropolitana di Reggio Calabria e persino coi Comuni stessi dell’attuale ambito territoriale, ogni intervento civico ha avuto effetti minimi se non quando inesistenti. La comunità greca di Calabria non merita la costruzione di un grazioso sarcofago che ne commemori il passato, ma un impegno, una militanza capace di garantire a questa lingua un futuro dignitoso attraverso chi la parla“.