“Ormai sicura è la dura sorte del fascista vile e traditor“. L’Arena dello Stretto trasformata in un centro sociale a cielo aperto. È questa l’idea di intrattenimento “per tutti” veicolata dal sindaco Falcomatà nelle notti del Sunsetland. Nella serata del 14 agosto, il concerto dei Modena City Ramblers ha dato vita a una forte polemica. Cittadini, turisti (anche stranieri), famiglie con bambini intenti semplicemente a passeggiare sul Lungomare, si sono trovati nel bel mezzo di qualcosa a metà fra un raduno di Rifondazione Comunista e la Festa dell’Unità.
Sul palco “Soffia il vento“, celebre canto partigiano scritto da Felice Cascione durante la Seconda Guerra Mondiale, divenuto simbolo della resistenza. Canzone che i Modena City Ramblers portano sul palco con bandiere della Palestina e vessilli No Ponte sventolati tra il pubblico nell’arena che porta il nome di Ciccio Franco, dirigente del Movimento Sociale Italiano protagonista dei Moti di Reggio Calabria.
Premesso che il fascismo sia una delle pagine più nere della storia italiana, va anche riconosciuto come, al giorno d’oggi, continuare a tirar fuori il fascismo ogni due per tre sia quantomeno anacronistico. È il jolly della sinistra, la carta da giocarsi quando non si sa più cosa dire, quando si vuole attaccare l’avversario politico ma non si sa bene come, o peggio, quando si vuole buttare in caciara la situazione con chi non ha di base un pensiero schierato a sinistra.
Falcomatà sceglie di spendere i soldi del Comune per l’intrattenimento facendo propaganda politica. Un concerto per i compagni di partito, fuori dal tempo. Il sindaco che, mentre la sinistra si prodiga giornalmente a uccidere la grammatica italiana con termini quali “avvocatA”, “assessorA” o “architettA” per dimostrarsi al fianco della donnA, chiama una giornalista “signora” per sminuirla (VIDEO). Lo stesso sindaco di sinistra al quale era venuta l’idea, quella sì davvero fascista, di mettere il bavaglio alla stampa, escludendola da Palazzo San Giorgio, permettendo solo al proprio ufficio stampa di veicolare le informazioni all’esterno. La libertà di stampa e di espressione che valgono solo a sinistra.
Questa è l’Estate reggina con “l’intrattenimento per tutti”. Ma ve lo immaginate se negli anni di Scopelliti, anzichè i vari Duran Duran, Elton John o Ricky Martin (ecco, non proprio i Modena City Ramblers…), fosse salita sul palco una band neofascista a cantare “Faccetta nera“: cosa sarebbe successo? Ecco.




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