Il Comitato Calabria 2030 raccoglie cittadini di diverse estrazioni politiche. “Sosterremo Tridico alle prossime regionali ma non sulla base di ideologie o di odio. Riteniamo che il presidente Occhiuto non abbia centrato i suoi obiettivi. Crediamo, e non lo diciamo per ipocrisia, che le sue questioni giudiziarie non c’entrino nulla e che egli meriti realmente di essere considerato una persona perbene. Ma non accettiamo il suo narcisismo dilagante. Occhiuto ha sciolto le camere, per usare una metafora quirinalizia, proprio come se fosse il padrone delle istituzioni” afferma il Comitato in una nota.
“In questi 4 anni dice di avere fatto più degli ultimi 40, con un propagandismo che farebbe invidia al vecchio regime sovietico. Ha avuto poteri unici ma la Calabria è ancora senza ambulanze per soccorrere chi sta male. Anzi, ha comprato ambulanze con 500mila chilometri ferme in un parcheggio. L’emigrazione sanitaria è passata da 250 a 300 milioni di euro. Le aree interne sono spopolate. Gli ospedali di Cosenza e Catanzaro sono un sogno nel cassetto. Ancora oggi vaste aree del Tirreno, catanzarese e cosentino, presentano un mare sporco”.
“Quali cose ha realizzato Occhiuto in questi 4 anni?”
“Ci sono enti importanti che hanno speso milioni di euro e di cui non conosciamo nemmeno gli atti. Catanzaro è stata abbandonata a se stessa. Reggio Calabria ha visto le promesse di un intervento di edilizia popolare ad Arghillà mai realizzato. Ci dica il presidente Occhiuto quali cose rivoluzionarie ha realizzato in 4 anni. Se non la coltivazione di un’immagine personale ai limiti del culto dell’idolatria che ci riporta metaforicamente ai dittatori del Novecento. Con le sue dimissioni il presidente ha bloccato il Pnrr, ha bloccato la sanità. Ha paradossalmente dato un potere politico e interdittivo alla magistratura che non le spetta.
Ci dica, visto che rappresenta il centrodestra una cosa di centro o di destra realizzata. Egli ha dimostrato un’autoreferenzialità senza precedenti. E non ha avuto il coraggio di fare autocritica. Nessuno gli ha imposto le dimissioni. Che egli addebita ai direttori generali che non firmano le carte. Una cosa senza senso e contro ogni principio di separazione dei poteri. Per questo sosterremo Tridico. Chiedendogli di non essere l’uomo della provvidenza ma della normalità”.



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