“Ma è cosa normale tollerare questo scempio in città tra l’indifferenza di Istituzioni e autorità preposte ai controlli?”. Così inizia la dura lettera inviata alla redazione di StrettoWeb da Rocco Carbone, cittadino indignato che ha voluto denunciare pubblicamente la condizione in cui versa Reggio Calabria. Il messaggio è diretto: il degrado urbano non può essere affrontato con cerimonie di facciata, inaugurazioni o apparizioni televisive. “Il degrado non si tampona col taglio dei nastri né con le apparizioni televisive in favore di vento, utili forse a coltivare l’immagine non certo ad assicurare il dovuto decoro pubblico”, scrive Carbone.
Una “città spettinata” tra incuria e mala amministrazione
La denuncia del lettore descrive Reggio Calabria come una “città spettinata”, segnata da sporcizia, buche stradali, baracche e recinzioni provvisorie trasformate in simboli permanenti di abbandono. Un’immagine forte, che racconta una realtà fatta di degrado quotidiano e di mancanza di manutenzione, sotto gli occhi di cittadini e turisti. Per Carbone, si tratta della prova evidente di una gestione pubblica insufficiente: “Recinti di rete ormai innalzati a monumento di mala amministrazione”.
Il monito: cittadini vittime ma anche complici
La parte finale della lettera assume un tono ancora più critico: “Povera la nostra città dolente, sempre più vittima della mala politica ma al tempo stesso complice dei suoi carnefici”. Un monito che non si limita a chiamare in causa istituzioni e amministratori, ma che responsabilizza anche la comunità stessa, accusata di rassegnazione e di mancanza di indignazione di fronte al degrado.
La riflessione del lettore, condivisa da molti cittadini, riporta l’attenzione sulla necessità di interventi seri e concreti per restituire decoro e dignità alla città dello Stretto, troppo spesso abbandonata a sé stessa.




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