Bianco: si è conclusa la “Notte bianchese” tra musica, arte e magie galattiche di fine estate

La "Notte bianchese" anche quest'anno è diventata una rete incantata, capace di catturare anime, cuori ed emozioni, per poi avvolgerli in un vortice di sapori, tradizioni, musica e magia

di Francesco Marrapodi – Ieri, sul calar del giorno, poco prima che il sole si eclissasse dietro lo Scapparrone e il cielo si accendesse di ambra, la comunità bianchese – e non solo – si è raccolta attorno a un rito ormai divenuto leggenda: la 3° edizione della “Notte bianchese”. Organizzata dall’Amministrazione Comunale, la “Notte bianchese” anche quest’anno è diventata una rete incantata, capace di catturare anime, cuori ed emozioni, per poi avvolgerli in un vortice di sapori, tradizioni, musica e magia. Quando, alle 18:30, si sono spalancate le porte del Museo del Vino, ha avuto vita questo fenomeno evocativo che, pur chiudendo il programma estivo, ha assunto il senso ultimo della narrazione.

La serata è proseguita con la presentazione del volume “Il catasto onciario di Precacore”, un manoscritto che profuma di storia e antiche pergamene, presentato dall’Associazione Culturale Historical in collaborazione con 5klab. Sfogliarne le pagine è stato come rivivere ciò che ancora oggi respira tra le mura del borgo della città antica di Precacore. Poco dopo, alle 19:15, la penna poetica di Rosamaria Scordo ha elevato gli animi con “Orme e rime sparse tra cielo e mare”, un viaggio letterario sospeso tra i sussurri delle onde e il canto delle stelle, capace di far vibrare corde intime e segrete.

Col calar della sera, la piazza è diventata palcoscenico. Alle 20:00, il cantastorie Romano Scarfone, accompagnato dalla chitarra di Francesco Romeo, ha trasformato le note in fili invisibili che hanno legato il pubblico, raccontando storie di un Sud che non smette mai di cantare la sua identità. Alle 20:30, sotto un cielo pieno di meraviglia, una folla di appassionati si è radunata sulla terrazza della scuola di cucina, dietro il Palazzo Comunale, dove il Planetario di Reggio Calabria ha collocato un telescopio per permettere ai visitatori di osservare le stelle. In quell’istante magico, gli esperti hanno guidato i presenti in un emozionante viaggio galattico, svelando i segreti del firmamento e trasformando la notte in un ponte verso l’infinito.

Nel frattempo, gli stand gastronomici si sono accesi come fari di profumi irresistibili: fragranze di prodotti tipici locali, essenze di mare e terra, vini che raccontano il sole della Calabria. Tra il corso e le piazzette, artisti di strada hanno poi acceso l’entusiasmo con le loro esibizioni, come fiori luminosi nei colori calmi e cupi della sera. Infine, alle 21:30, il palco ha vibrato sotto le onde sonore dei Sagapo’, che con il loro concerto hanno trasformato la piazza in un mare in tempesta: una chiusura degna di un’estate che Bianco non dimenticherà.

La “Notte bianchese” ha così scritto un nuovo capitolo della sua giovane storia diventata leggenda: una serata che non si è limitata a intrattenere, ma che ha trasformato il paese in un abbraccio di arte, memoria e festa, catturando i cuori di chi ha saputo coglierne l’essenza.