Slow Food, Cancellieri: “modello alternativo a fast food. Ecco i 5 punti fondamentali”

L'ing. Francesco Canellieri, socio Slow Food e presidente AssoCEA Messina, elenca i punti fondamentali della visione Slow Food

L’idea centrale di Slow Food, al di là del noto slogan “buono, pulito e giusto”, è quella di un mondo alternativo basato su un sistema alimentare più sostenibile, equo e che rimetta al centro il piacere, la cultura e la biodiversità. È una vera e propria filosofia di vita che si contrappone al modello dominante del “fast food” e dell’agricoltura industriale“. È quanto dichiarato dall’ing. Francesco Cancellieri, Socio Slow Food – Componente del CD di Slow Food Nebrodi – e Presidente di AssoCEA Messina APS – Centro di Educazione Ambientale.

Ecco alcuni pilastri di questa “altra idea di mondo” promossa da Slow Food:

1. Difesa della Biodiversità Alimentare e Culturale

Slow Food mette al centro la biodiversità. Questo significa non solo la varietà di specie vegetali e animali commestibili (molte delle quali sono a rischio di estinzione a causa dell’agricoltura intensiva), ma anche la diversità delle culture alimentari. Attraverso progetti come l’Arca del Gusto e i Presìdi Slow Food, l’organizzazione cataloga e protegge prodotti locali, razze animali e tecniche di produzione tradizionali che sono parte integrante del patrimonio culturale e gastronomico di una comunità. L’obiettivo è contrastare l’omologazione del cibo imposta dall’industria alimentare.

2. Promozione di Sistemi Alimentari Locali e Resilienti

Slow Food incoraggia la creazione e il rafforzamento di sistemi alimentari locali. Questo implica:

Valorizzazione dei produttori su piccola scala: supportare gli agricoltori, gli artigiani del cibo e i pescatori che lavorano in modo sostenibile e che spesso faticano a competere con la grande distribuzione.

Filiera corta e consumo stagionale: ridurre le distanze tra produttori e consumatori, diminuendo l’impronta carbonica e promuovendo cibi freschi e di stagione.

Mercati della Terra: luoghi d’incontro dove i piccoli produttori possono vendere direttamente i loro prodotti, garantendo qualità e tracciabilità.

3. Educazione al Gusto e Consapevolezza Alimentare

Per Slow Food, il cibo non è solo nutrimento, ma anche piacere, cultura e strumento di socialità. L’organizzazione si impegna nell’educazione al gusto, soprattutto per le nuove generazioni, per insegnare a riconoscere la qualità degli alimenti, a valorizzare i sapori autentici e a comprendere l’impatto delle proprie scelte alimentari. Si tratta di promuovere un consumo più consapevole e informato.

4. Convivialità e Relazioni Umane

Il termine “Slow” non si riferisce solo alla lentezza nella preparazione o nel consumo del cibo, ma anche a un ritmo di vita più umano. La convivialità è un aspetto fondamentale: il cibo diventa un pretesto per stare insieme, condividere esperienze, riscoprire il valore del tempo e delle relazioni. Le cene comunitarie, gli incontri con i produttori e gli eventi come Terra Madre sono occasioni per rafforzare i legami all’interno delle comunità.

5. Sostenibilità Ambientale e Agricoltura Ecologica

Slow Food promuove pratiche agricole che rispettano l’ambiente, come l’agroecologia, l’agricoltura biologica e la permacultura. Questo include la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, la conservazione delle risorse naturali (suolo e acqua) e la lotta contro lo spreco alimentare. L’organizzazione vede la gastronomia di qualità inscindibilmente legata a un’agricoltura prodotta in modo ecologico e sostenibile.

In sintesi, l’altra idea di mondo di Slow Food è una visione olistica in cui il cibo è un ponte tra natura e cultura, un catalizzatore di cambiamento sociale e ambientale. È un invito a rallentare, a riconnettersi con le proprie radici alimentari e a costruire un futuro in cui il cibo sia davvero “buono, pulito e giusto” per tutti, salvaguardando il pianeta e le sue diversità.

Ecco perché come Persona, Socio Slow Food – Componente del CD di Slow Food Nebrodi – e Presidente di AssoCEA Messina APS – Centro di Educazione Ambientale mi ritrovo in Slow Food Italia per un’altra idea di Mondo!“, conclude.