Strane richieste e contatti misteriosi: la rivolta sul Cosenza ora è anche su Whatsapp. La chat dei giornalisti diventa un caso: interviene l’OdG

A Cosenza è successo anche questo: caos sulla chat whatsapp dei giornalisti dopo le assurde richieste e i contatti misteriosi

Una rivolta che si è tenuta ovunque. Allo stadio, per strada, nelle piazze, dentro i palazzi comunali. Ora, però, anche nelle… chat Whatsapp. Ebbene sì. A Cosenza è successo anche questo. La città ormai è in ostaggio di Guarascio, diventato probabilmente il personaggio più odiato della storia calcistica bruzia e non solo. A un passo dalla cessione qualche settimana fa, perlomeno secondo i rumors fatti circolare guarda caso a ridosso della protesta dei tifosi, è ripartito in silenzio, senza dire nulla, senza parlare, senza chiarire, ufficializzando DS e allenatore. Della trattativa saltata (se è saltata effettivamente, perché ormai non si capisce più nulla) nessun cenno, nessun segnale, dopo mesi di note stringate, di “trattative che stanno andando avanti mantenendo il patto di riservatezza”, come fatto sapere a più riprese anche di fronte alle insistenze e pressioni del sindaco, anch’egli tra coloro che lo hanno scaricato.

Come se non bastasse, negli ultimi giorni hanno detto addio Kevin Marulla (un addio che fa rumore, per tanti motivi) e l’addetto stampa Gianluca Pasqua. Oggi, anche nel campo della Comunicazione, il club è senza padrone. E, come succede in questi casi, è scoppiato il caos. Per la precisione, il caos è scoppiato ieri, dopo un messaggio – all’interno della chat Whatsapp dei giornalisti – che comunicava l’annullamento della conferenza di presentazione del nuovo DS Fabio Lupo. Comunicazione arrivata, tra l’altro, solo a poche ore dall’evento, con pochissimo preavviso. Ma c’è di più. Nessuna conferenza ma solo un incontro informale con il DS. Apriti cielo, giustamente. Nel gruppo è scoppiato, appunto, il caos, con la rivolta dei giornalisti, mista a ironia e a volontà di abbandonare il gruppo. La situazione si è fatta misteriosa quando, chi ha comunicato la decisione dell’annullamento della conferenza (una dipendente, così si è presentata), ha aggiunto immediatamente sul gruppo un nuovo numero, risalente al “Cosenza Calcio Srl”. Lo stesso contatto ha subito scritto ai giornalisti di identificarsi con generalità e testata per la presenza all’incontro informale.

Incontro a cui, precisiamo, non si è presentato nessuno. Non proprio un bell’inizio per il nuovo DS. Che, magari, chissà, si sarà pentito di aver accettato? Il Cosenza continua a rimanere questione “per pochi”. Gestita da quei pochi che, inermi, fanno il bello e il cattivo tempo di fronte alle pressioni e proteste di tifosi, stampa e politica. E intanto sulla stessa è intervenuto l’ordine dei giornalisti, attraverso una nota che riportiamo di seguito:

“Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti esprime preoccupazione per il susseguirsi di episodi di restrizioni e mancanza di rispetto per l’attività dei giornalisti sportivi, un fenomeno che investe diversi sport e diverse categorie. L’ultima segnalazione giunge dalla Calabria dove un comunicato congiunto dell’Ordine, dell’USSI e del Circolo della Stampa di Cosenza denuncia “un atteggiamento di chiusura verso gli organi di stampa locali, che offende il lavoro di decine di giornalisti e lede il diritto all’informazione” da parte della società Cosenza Calcio.

Solo per citare il mese di luglio: l’Ordine del Lazio e l’USSI sono dovuti intervenire per una conferenza stampa della Lazio Calcio che si sarebbe dovuta svolgere a porte chiuse e con domande preconfezionate. In Sicilia, invece, sono state stigmatizzate le parole offensive verso alcuni colleghi del Giornale di Sicilia da parte del presidente del Trapani Basket.

Si tratta di episodi che fanno emergere, anche nel mondo delle società sportive, pulsioni a restringere gli spazi di informazione. La libertà di stampa deve essere sempre e comunque garantita, a tutela del diritto dei cittadini ad essere correttamente informati, vale anche per gli eventi sportivi”.