Un cittadino di Reggio Calabria ha inviato una lettera relativamente all’ordinanza su Punta Pellaro che ritiene “sbagliata perché penalizza il turismo di rientro“. Ecco il testo integrale della lettera: “Egregio Direttore, Le scrivo oggi da Pellaro, la nostra amata periferia sud di Reggio, un luogo che, come pochi altri, incarna l’anima più autentica della nostra terra. In questi tempi di ripartenza e di speranza per il turismo, è fondamentale che la nostra attenzione si posi su ciò che davvero muove la nostra economia locale”.
“Parliamo spesso di attrarre nuovi flussi turistici, di inventare nuove attrazioni. A volte, sentiamo parlare di grandi eventi sportivi o di discipline di nicchia, come il kitesurf, che indubbiamente portano un tocco di modernità e adrenalina. Ma se guardiamo con onestà all’impatto reale di queste iniziative, scopriamo che rappresentano una fetta relativamente piccola del nostro visitatore totale, diciamo tra il 5% e il 10%. Sono importanti, certo, ma non possono essere il motore principale della nostra ripartenza”.
“C’è un flusso turistico, caro Direttore, che spesso diamo per scontato, ma che è il vero battito del cuore della nostra Reggio e, in particolare, di Pellaro: parlo del turismo di rientro, quel viaggio emotivo e fisico che migliaia di nostri concittadini e discendenti compiono ogni anno per riabbracciare le proprie radici. Dati Istat dicono che questo “turismo di rientro” può arrivare a costituire una percentuale significativa, tra il 15% e il 25%, di tutti coloro che scelgono di visitare la nostra zona. E non parliamo solo di numeri, ma di un legame profondo”.
“Questi visitatori non si fermano per pochi giorni. Tendono a prolungare la loro permanenza, a volte per settimane intere. Questo significa che la loro spesa non si limita a un albergo o a un ristorante di lusso; si diffonde in tutta la comunità: nel piccolo negozio di alimentari, nella farmacia del quartiere, dal fruttivendolo sotto casa, nella gelateria storica. È un’iniezione di fiducia e liquidità che raggiunge ogni angolo della nostra economia locale. Il turismo di rientro ci aiuta a vivere tutto l’anno. Non è legato solo all’estate, ma anima le nostre vie e le nostre piazze anche durante le festività, a Natale, a Pasqua, contribuendo a mantenere viva la comunità anche fuori stagione”.
“Certo, guardiamo al futuro e alle nuove tendenze, ma non dimentichiamo mai da dove veniamo e chi siamo. Pellaro ha una storia, una cultura e, soprattutto, delle persone che sono la sua vera ricchezza. È sui legami, sugli affetti e sulla nostra identità più profonda che dobbiamo costruire il futuro turistico di questa meravigliosa parte di Reggio. Investiamo nei nostri figli e nipoti sparsi per il mondo, offrendo loro un benvenuto sempre più caloroso e una ragione in più per tornare. Loro sono la nostra più grande risorsa”.
“Prendiamo con le pinze fantomatici numeri su turismo turistico proveniente da tutto il mondo, in realtà sono pochi e per poco tempo. Dobbiamo sicuramente valorizzarli e ringraziare gli imprenditori che sono stati in grado di attrarli ed accoglierli, ma sono davvero una piccolissima parte che non possono generare sufficiente ricchezza per il territorio. Con i più cordiali saluti da Pellaro”.



Vuoi ricevere le notifiche sulle nostre notizie più importanti?