Le parole di Antonino Ballarino parlano da sole. Anzi, si contraddicono da sole. Prima dice: “Non abbiamo mai detto che vogliamo vendere”. Poi: “Da oggi la Reggina è ufficialmente in vendita”. Due frasi, due verità opposte. Due versioni di una stessa storia che, invece di chiarire, confondono. E sollevano un dubbio: la Reggina è in vendita o no? La nuova video-inchiesta che pubblichiamo oggi mostra, senza filtri, le contraddizioni di chi guida la società amaranto. Ma non si ferma qui. Perché se da una parte c’è una proprietà in evidente difficoltà e senza direzione, dall’altra c’è un intreccio politico che puzza di vecchia politica e manovre di palazzo.
Nel 2023, quando Stefano Bandecchi – imprenditore multimiliardario, con alle spalle promozioni e successi concreti – si propone per rilevare la Reggina, viene scartato. La scelta politica premia Ballarino. I facenti funzione Paolo Brunetti e Carmelo Versace, allora reggenti di Palazzo San Giorgio, rifiutarono un imprenditore “troppo politico” per affidarsi a un nome più comodo.
Ma oggi, che anche la tifoseria ha voltato le spalle alla società, Giuseppe Falcomatà fa il salto al contrario. Ripudia Ballarino. Dimentica l’appoggio incondizionato di ieri. E si affretta a dichiarare: “Non possiamo vivacchiare”. Ma chi ha scelto Ballarino? Chi ha ignorato le garanzie economiche per preferire una proposta che oggi ha prodotto due anni fallimentari in Serie D?
La verità è che la Reggina è ostaggio di un gioco politico becero, in cui i protagonisti si contraddicono, si coprono e si smentiscono. Ma i tifosi no. I tifosi hanno capito. Hanno detto basta. E mentre Bandecchi è ancora lì, ad aspettare una risposta, in città si continua a parlare di tutto tranne che di trasparenza.
Il resto, lo raccontiamo nella video-inchiesta…



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