Nasce da un monitoraggio sui profili social l’indagine che ha portato all’arresto del 17enne di un paese del Palermitano accusato di atti sessuali con una 13enne, minaccia, detenzione e porto di armi in concorso, produzione e spaccio di droga e di avere appiccato diversi incendi nei boschi in provincia di Palermo, uno dei quali è costato la vita a un forestale che lo stava spegnendo. Il ragazzo, che postava foto accanto a coltivazioni di droga e video che lo immortalavano nelle zone devastate da roghi è stato intercettato: la Digos ha scoperto così che aveva una relazione con una 13enne con cui aveva rapporti sessuali, da qui l’accusa di violenza che in caso di coinvolgimento di un infra 14enne è presunta, e che sarebbe anche coinvolto negli incendi che nel 2023 lambirono le porte di Palermo. Le indagini hanno accertato che il ragazzo minacciava inoltre di sfregiare con l’acido la fidanzata che voleva lasciarlo e che era pronto ad appiccare nuovi roghi.
Dalle intercettazioni è emerso che il 17enne stava pianificando incendi anche quest’anno e intendeva solo attendere le condizioni meteo favorevoli: grande caldo e soprattutto il vento di scirocco. Sempre tenendo sotto controlli l’indagato, la Digos ha scoperto le minacce all’ex fidanzatina poco più che tredicenne. Un rapporto burrascoso, il loro, che lei voleva interrompere. Ma il minore avrebbe più volte minacciato di sfregiarla con l’acido se non fosse tornata con lui ignorando la telefonata della madre che gli chiedeva di smetterla. Durante la perquisizione della sua casa sono state trovate due carabine, alcuni pugnali, un machete, cartucce per armi di grosso calibro, alcune pistole soft air repliche di quelle originali, diverse bottiglie di liquido infiammabile, un barattolo di vetro con un composto di benzina e polistirolo utilizzato come accelerante incendiario e diverse piante di cannabis. Durante la perquisizione della sua casa sono state trovate due carabine, alcuni pugnali, un machete, cartucce per armi di grosso calibro, alcune pistole soft air repliche di quelle originali, diverse bottiglie di liquido infiammabile, un barattolo di vetro con un composto di benzina e polistirolo utilizzato come accelerante incendiario e diverse piante di cannabis.



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