Il prestigioso settimanale americano “Time” ha messo in copertina Giorgia Meloni. Un riconoscimento più che notevole per il Premier italiano, al quale si accompagna un articolo a firma di Massimo Calabresi, dal titolo: “Where Giorgia Meloni is leading Europe” – “Dove Giorgia Meloni sta guidando l’Europa“. Nel testo viene tracciato il profilo del Presidente del Consiglio Italiano in maniera parecchio dettagliata.
Un politico italiano ritorna sul Time dopo Silvio Berlusconi nel 2011 (“L’uomo dietro l’economia più pericolosa al mondo”), Mario Monti nel 2012 (“Può quest’uomo salvare l’Europa?”) e Matteo Salvini, nel 2018 (“Il nuovo volto dell’Europa”). Ma tutti nell’edizione europea del magazine.
Meloni e il fascismo: le parole del Time
Il Time tocca subito un argomento scottante come quello del fascismo, usato spesso dai detrattori del Premier, smontandone ogni legame. Nell’anticipazione dell’articolo si legge: “Il fascismo è un argomento da cui Giorgia Meloni, primo ministro italiano, non può sfuggire. Quando ha conquistato il potere nel 2022, guidando un movimento nato dagli ultimi fedeli di Benito Mussolini, i critici in Italia e in Europa hanno visto nella sua retorica nazionalista e nella difesa della ‘civiltà occidentale’ una pericolosa svolta a destra per il Paese“.
L’ex presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva indicato la sua elezione come un segnale del crescente pericolo dell’autoritarismo a livello globale, viene ricordato. Eppure, sottolinea il Time, Meloni “ha spiazzato molti dei suoi oppositori“: in patria, Meloni “ha moderato alcune delle sue posizioni più radicali, mentre sulla scena internazionale si è mostrata più pragmatica che ideologica, guadagnandosi il rispetto di figure politiche molto diverse tra loro, da Biden alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, fino al vicepresidente americano J.D. Vance“.
A quasi tre anni dall’inizio del suo mandato, Meloni viene descritta come “una delle figure più interessanti d’Europa“, il cui stile di leadership potrebbe avere un impatto significativo ben oltre i confini italiani.
Le dichiarazioni di Giorgia Meloni al Time
Nell’articolo del Time sono contenute alcune dichiarazioni rilasciate da Giorgia Meloni nel corso di un colloquio, avvenuto lo scorso 4 luglio a Palazzo Chigi. “Anzitutto, dobbiamo difendere ciò che siamo: la nostra cultura, la nostra identità, la nostra civiltà“, afferma la presidente del Consiglio in uno dei passaggi più significativi dell’intervista.
Interpellata sulle accuse di simpatie per il fascismo, Meloni ribatte con una domanda al suo interlocutore: “C’è qualcosa nel fascismo a cui la mia esperienza le fa pensare, rispetto a ciò che sto facendo al governo?“. Nel corso dell’intervista si fa riferimento anche alla visita della premier alla Casa Bianca, quando fu ospite di Donald Trump. Dopo l’uscita della stampa dallo Studio Ovale, il colloquio si spostò sulla guerra in Ucraina. Meloni, si legge, “difese con veemenza Zelensky e la necessità di sostenere l’Ucraina fino alla fine“. Trump ascoltò e rispose, ma senza che la conversazione assumesse toni polemici. “Lui è un combattente, e io sono una combattente“, sottolinea Meloni durante il dialogo con il settimanale americano.
La leader di FdI racconta di aver “dovuto affrontare ridicoli stereotipi“, nonché lo scetticismo iniziale dell’allora presidente Usa Joe Biden. “Semplicemente penso che non sapeva ciò di cui stava parlando“, sostiene liquidando anche le critiche degli avversari interni. “Mi hanno accusato di ogni cosa possibile, dalla guerra in Ucraina alla morte delle persone nel Mediterraneo. È semplicemente perché non hanno argomenti. Non sono razzista. Non sono omofoba. Non sono tutte le cose che dicono di me“. E alla fine del colloquio Meloni si rivolge a Calabresi: “sei una persona onesta. C’è qualcosa del fascismo che la mia esperienza ti ricorda, o che riguarda quello che sto facendo al governo?“.



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