“Disertiamo il silenzio”: l’iniziativa pro-Gaza a Reggio Calabria | INFO

Nella serata di oggi, domenica 27 luglio, rintocco delle campane delle chiese della diocesi di Reggio Calabria-Bova per la pace a Gaza

Reggio Calabria si unisce al grido che attraversa l’Italia e rompe il silenzio sull’orrore della guerra nella Striscia di Gaza. Questa sera, domenica 27 luglio, alle ore 22, le campane delle chiese della diocesi di Reggio Calabria – Bova suoneranno per dire con forza basta guerra. Un gesto simbolico, ma carico di significato, che coinvolgerà numerose comunità in tutta Italia, raccolte attorno a un’unica invocazione: pace.

L’iniziativa, intitolata “Disertiamo il silenzio”, nasce da un appello di varie associazioni condiviso anche dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e da Daniele De Paz, presidente della Comunità Ebraica di Bologna, di fronte alla drammatica escalation di violenza in Medio Oriente. In una dichiarazione congiunta, sottoscritta dalle due figure religiose, chiedono con urgenza il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, l’apertura di corridoi umanitari e il ritorno al dialogo come unica via per costruire giustizia e sicurezza per i popoli palestinese e israeliano.

L’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, mons. Fortunato Morrone, ha fatto suo questo appello, invitando tutte le parrocchie, i sacerdoti e i fedeli a partecipare, sottolineando l’importanza della preghiera come mezzo “silenzioso” ma potente, capace di generare comunione e cambiamento. Un gesto che vuole andare oltre il Mediterraneo e abbracciare simbolicamente ogni terra ferita dalla guerra.

Il suono delle campane, questa sera, rappresenta il battito di una coscienza collettiva che rifiuta la logica della violenza, che non si abitua al massacro degli innocenti, che non accetta che il dolore venga usato per alimentare odio. Un grido che attraversa i confini religiosi e culturali, e che unisce credenti e cittadini nella responsabilità condivisa di costruire la pace. Perché la pace non è mai un’utopia: è una scelta. E il silenzio, oggi, non è più un’opzione.