“La Rappresentanza Sindacale Aziendale della FABI all’interno della Banca Nazionale del Lavoro di Reggio Calabria denuncia il comportamento irresponsabile e indifferente delle funzioni aziendali della Direzione Immobiliare, deputate alla sicurezza, nei confronti del personale e della clientela. Il cambiamento del modello di fare banca, ormai diffuso in tutte le aziende di credito, ha determinato uno spostamento delle attività ritenute a “minor valore aggiunto” sui famosi “canali alternativi”. In parole povere, questo vuol dire che con il passare del tempo alcuni servizi, tra cui il servizio di cassa, hanno subito delle importanti riduzioni in termini di personale dedicato e di filiali”. Lo afferma in una nota la FABI.
“Questa scelta è stata accompagnata da un progressivo incremento delle attività sugli ATM (bancomat), che, di fatto, hanno sostituito gran parte dell’attività svolta in passato dai cosiddetti “cassieri di banca”. Tutto questo potrebbe funzionare in un’azienda in cui le attività quotidiane a supporto delle persone fossero gestite ed organizzate delle competenti funzioni centrali in modo tale da non mettere a repentaglio la salute, ma soprattutto l’incolumità delle lavoratrici e lavoratori, come invece AVVIENE presso le filiali della Banca Nazionale del Lavoro di Reggio Calabria”.
“Non più tardi di qualche settimana fa, presso entrambi le Filiali della Banca Nazionale del Lavoro di Reggio Calabria, è accaduto quello che tutti temevamo: alcune persone, che si erano recate presso gli ATM (bancomat) delle filiali per prelevare legittimamente la loro pensione o stipendio, si sono trovati impossibilitati ad effettuare il prelievo in quanto tutti i bancomat erano vuoti o non funzionanti”.
“Questa situazione si protrae ormai da quando – per soli scopi di risparmio – è stato esternalizzato il servizio ad una società esterna che cura il caricamento e la funzionalità dei bancomat, le cui disfunzioni, hanno portato all’esasperazione delle persone. Alcuni di loro, che ovviamente non sono giustifichiamo nel loro atteggiamento, sono entrati nelle filiali ed hanno aggredito il personale presente ritenendolo colpevole del disservizio in questione. Nonostante il pronto intervento delle forze dell’ordine, dopo le minacce qualche collega ha subito anche aggressioni fisiche, rendendo inevitabile l’intervento di maggiori pattuglie per mettere in sicurezza i dipendenti della Banca Nazionale del Lavoro di Reggio Calabria” continua FABI.
“I Direttori delle Filiali di Reggio Calabria hanno da sempre segnalato in modo puntuale e ripetuto alle competenti funzioni aziendali i molteplici rischi per la sicurezza del personale e dei clienti che le infinite disfunzioni operative nella gestione dei bancomat (caricamento ed efficienza operativa) generavano quotidianamente, ma il tutto è sempre rimasto un “grido nel vuoto”. Dopo tali gravissimi fatti, abbiamo denunciato con ancora maggiore forza e determinazione alle competenti funzioni aziendali la necessità di un “presidio di sicurezza” che garantisse l’incolumità dei dipendenti della banca, almeno in quei “giorni più critici” ma, a quanto sembra, presso la direzione immobiliare aziendale, è prevalsa la “RAGION DI PORTAFOGLIO”! Le “menti illuminate”, che occupano ruoli di responsabilità presso la direzione immobiliare, nelle sue funzioni deputate a garantire la sicurezza delle persone sul luogo di lavoro, hanno scelto di risparmiare questi soldi, in attesa di vedere se la prossima volta, magari, ci scappa il ferito grave o peggio….”
“Chiediamo a chi ha la responsabilità VERA dell’azienda BNL di fare luce su questi “corti circuiti” prima che sia troppo tardi, soprattutto per dare un segnale di attenzione alle persone che lavorano a Reggio Calabria, specie in questo momento aziendale delicato di “INDAGINE NPE”!!”.
“Mentre a coloro che gestiscono il patrimonio aziendale come se fosse un “cosa loro”, vogliamo riservare una sola parola: VERGONATEVI!!! Voi, nelle vostre comode sedie, lontano dalle agenzie dove si svolge il vero lavoro, con le vostre prebende e agevolazioni, le “promozioni ad personam”, che pensate di essere dei piccoli podestà, mentre siete dei PICCOLISSIMI “uomini” che si nascondono dietro i loro schermi e la loro squallida burocrazia” conclude FABI.



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