La notizia di un possibile ritorno di Luca Gallo alla Reggina ha scatenato il caos. E già basterebbe questo a far capire tante cose. C’è chi si è sconvolto dei messaggi sui social, in queste ore, che vedrebbero una preferenza dell’imprenditore romano all’attuale proprietario, Nino Ballarino. E anche questo dovrebbe far capire tante cose. A conferma, ed aggiunta, dei vari messaggi pubblici che si possono trovare, ci sono anche due sondaggi abbastanza netti e chiari, entrambi con lo stesso risultato. In questa sede ci limiteremo a riportarli, senza entrare troppo nel merito, approfondendo invece le riflessioni in altra pagina.
Uno di questi sondaggi è di Leggende Amaranto, che si chiede: “Tenendo conto dell’inidoneità economica, l’attuale società deve andare avanti nel progetto Reggina?”. Il 20% ha risposto “sì”, l’80% ha risposto “no”. Una fotografia chiara del momento: nessuno più vuole Ballarino e le recenti notizie non hanno fatto altro che alimentare questa tesi. L’altro sondaggio, di Reggina Fanpage, è ancora più netto ed entra nel merito: “Rivorreste Gallo come presidente?”: la risposta è “sì” al 55% e “no” al 45%. A prescindere da opinioni e notizie, è tutto chiaro, e fa riflettere: se i tifosi della Reggina preferiscono un ritorno di Gallo all’attuale Ballarino, c’è davvero molto da pensare. E non saremmo noi a dover pensare, ma piuttosto lui…
Questo sondaggio è stato riportato da un’altra pagina social, Stream Amaranto, che riportando lo screen di cui sopra ha aggiunto una riflessione altrettanto chiara, che fa il paio con quanto ci siamo chiesto all’inizio dell’articolo.
“Prendo questa storia di Reggina Fanpage (che ringrazio per la concessione) come spunto di riflessione. La pagina, seguita da tantissimi cuori amaranto, dopo la “bomba” sganciata ieri su un possibile ritorno di Luca Gallo alla guida della Reggina ha deciso di fare un sondaggio per capire quanti tifosi sarebbero soddisfatti di tutto ciò. I risultati, che ovviamente rappresentano solo una frazione del campione di tifosi della Reggina, sono quelli che vedete. Reggina Fanpage, a differenza nostra, non fa opinione. Meno che mai divisiva. Fa semplice ed equilibrata cronaca. Non è quindi una pagina seguita soltanto da chi sostiene il “Ballarino o niente”, né da chi è dell’opinione opposta. È seguita da tifosi di ogni tipo e idea. Quindi il campione può dirsi rappresentativo.
E condividiamo, infatti, la lettura di questo risultato che la pagina stessa ha presentato: è un risultato che deve far scattare profonde riflessioni per chi possiede la Reggina oggi. Noi ci siamo sempre battuti per il bene della Reggina, che come diciamo sempre non è una SPA o una SRL, né tantomeno chi la presiede, ma siamo noi che la amiamo. E per il bene della Reggina abbiamo sempre sostenuto che chi ha fallito in passato dovrebbe starne alla larga. Lo abbiamo detto dell’attuale DG inspiegabilmente ancora in carica, lo dicemmo quando si parlò di Foti, lo diciamo ancora oggi. Per quanto il fallimento di Gallo abbia delle specificità diverse da tutti gli altri, la sua gestione scriteriata ci ha portati, un anno dopo il suo addio, a fallire. Per debiti creati in buona parte dalla suddetta gestione scriteriata. Non discutiamo del fatto che magari possa aver “imparato” dai suoi fallimenti, ma non dimentichiamo nemmeno cosa lo ha spinto via dalla nostra città: un arresto.
Ciò detto, il punto è diverso. Se il 55% dei votanti si esprime a favore del ritorno di Gallo, il dato è allarmante. E non è questione di “vedove”, o di “nostalgici”, o di Sindrome di Stoccolma. Non posso parlare a nome di tutti i votanti ma leggo e ascolto tanti tifosi, e posso dire con ragionevole certezza che buona parte dei “Sì” non sono stati spinti da Gallo in sé, ma da un “chiunque ma non questi di ora”.
Come dicevo prima QUESTO deve far riflettere. Passi il calcio sostenibile, comprendiamo il non voler fare salti nel vuoto, ma questo a Reggio non basta. Non è possibile né pensabile che in piazze come Scafati o Nola, con tutto il dovuto rispetto, ci siano possibilità di spesa superiori che a Reggio Calabria. Il tutto accompagnato dal tipico totale immobilismo programmatico che questa società ormai ci ha abituati a far vivere, con un allenatore la cui conferma appariva scontata arrivata oltre un mese e mezzo dopo la fine del campionato, con dei rinnovi di calciatori chiave non solo non arrivati ma che addirittura sembrano in bilico, e con tanti dei nomi grossi che si stanno andando a poco a poco a collocare in altre realtà, in virtù della nuova regola che permette di depositare contratti validi a partire dal 1 luglio prima di tale data anche in D.
E quando a Reggio serve entusiasmo da cavalcare, quando ci si vanta di aver “ricreato” legame col pubblico (quello che viene allo stadio, che è una misera frazione di quello che la città ha dimostrato di poter offrire), questo non viene saputo sfruttare. E si finisce per parlare troppo quando c’è da star zitti, e a star zitti quando invece servirebbe caricare l’ambiente verso la seconda stagione di fila da “niente alibi”. E badate bene, un altro campionato non vinto concluso con “ci abbiamo provato” non sarà accettabile.
Come disse Yoda a Luke Skywalker durante l’addestramento da Cavaliere Jedi: “Fare o non fare. Non c’è provare”. Sarebbe, al terzo anno, arrivato il tempo di “fare”. P.s. “Al di là del risultato sportivo questa società ha mantenuto tutti gli impegni e le promesse”. Sorvolando sulla falsità dell’assunto, mi permetto di fornire una parafrasi: “Questa automobile ha tutti i componenti che servono: un volante, gli specchietti, il navigatore, e le ruote. Non vorrete mica prendervela con noi se non ci abbiamo messo dentro il motore”.



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