Il Ponte sullo Stretto nella pelle, marito calabrese e moglie siciliana dopo il tatuaggio: “vorremmo incontrare il Ministro Salvini per testimoniare cosa significa per noi…”

Domenico, calabrese trapiantato a Milano, e sua moglie siciliana si sono tatuati il Ponte sullo Stretto come simbolo d'amore e speranza: ora scrivono al ministro Salvini per raccontare la loro storia e chiedere un incontro

Domenico Papalia, un cittadino di Reggio Calabria 31enne emigrato a Milano per motivi lavorativi, sogna la realizzazione del Ponte sullo Stretto al punto che ha deciso di tatuarselo sulla pelle insieme a sua moglie, siciliana doc, testimoniando l’unione di due Regioni dal punto di vista sentimentale. Oggi Domenico è tornato a scrivere a StrettoWeb per dare seguito istituzionale alla sua bellissima storia. Di seguito pubblichiamo integralmente la sua lettera, rivolta al ministro Salvini.

“Gentile Redazione, mi rivolgo a voi in seguito all’articolo che avete pubblicato lo scorso anno, in cui avete dato spazio al tatuaggio che io e mia moglie abbiamo deciso di farci, raffigurante il Ponte sullo Stretto. Un gesto simbolico, ma profondo, con il quale abbiamo voluto esprimere pubblicamente il nostro sostegno a quest’opera strategica, che riteniamo di fondamentale importanza per il rilancio del Sud Italia”.

“Con questa lettera, desideriamo rinnovare il nostro impegno civico e ribadire quanto crediamo nell’utilità e nel valore infrastrutturale, economico e sociale del Ponte. Ma soprattutto, vogliamo cogliere l’occasione per rivolgere un appello diretto al Ministro delle Infrastrutture, on. Matteo Salvini, affinché possa concederci un incontro personale. Sarebbe per noi un grande onore poter condividere di persona la nostra testimonianza, le nostre motivazioni e le speranze di tanti cittadini del Sud che vedono nel Ponte una concreta occasione di riscatto e sviluppo”.

“Abbiamo provato più volte, nel corso dell’ultimo anno, a metterci in contatto con il Ministro tramite i suoi indirizzi e-mail ufficiali e i canali social (in particolare Instagram), ma purtroppo non abbiamo mai ricevuto risposta. Confidiamo che, attraverso la vostra testata, il nostro messaggio possa finalmente raggiungere la sua attenzione”.

“Ringraziandovi per averci già dato voce in passato, restiamo fiduciosi in un vostro ulteriore supporto, e rinnoviamo il nostro desiderio di essere parte attiva in un dibattito costruttivo su un’opera che può rappresentare un punto di svolta per l’Italia intera”.