Ponte sullo Stretto, la CGIL insiste: “rischio enorme, situazione fuori controllo”

Nel corso dell’audizione sul Dl Infrastrutture, il sindacato critica la gestione dell’opera: “da 3,9 a 14 miliardi senza gara, l’Europa potrebbe chiedere di rifare tutto. Decreto omnibus senza reali urgenze”
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La cantierizzazione del Ponte sullo Stretto presenta un “rischio di contenziosi giuridici enorme“. Lo ha segnalato Michele Azzola, coordinatore area Politiche industriali e reti della Cgil, nel corso dell’audizione sul Dl Infrastrutture convocata dalle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. “Partiamo da un’opera – ha sottolineato – che è stata affidata a gara a 3,9 miliardi tanti, tanti, anni fa, per la quale nel 2012 si erano rivisti i prezzi rialzandoli sulla base dell’inflazione, portando il valore dell’opera a oltre 8 miliardi. Oggi siamo arrivati a 14 miliardi e l’Europa ci dice che, quando un’opera supera il 50% del valore, andrebbe rimessa a gara. Secondo noi il rischio di un contenzioso è enorme, così come è chiarissimo che non c’è una definizione del costo complessivo dell’opera”.

Quanto al provvedimento al centro dell’audizione, Azzola ha puntualizzato: “Consideriamo sbagliato il decreto legge su normative così complicate. Non c’erano ragioni d’urgenza, Il decreto peraltro diventa un omnibus, dove si mettono insieme le norme più varie e svariate. Il rischio è, come al solito, che in questi decreti ci sia il tentativo di approfondire poco le materie che si trattano, con conseguenti rischi di danni”.

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