Tra natura e spirito: il viaggio grecanico di Eliana Carbone per la Giornata Mondiale dell’Ambiente

Un percorso in Calabria tra monasteri ortodossi, borghi antichi e lingue ancestrali per riscoprire le radici spirituali e culturali del Sud, con l’accompagnamento di voci autorevoli della tradizione greco-bizantina

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, l’Avvocato Eliana Carbone, opinionista culturale reggina, ha fatto un viaggio tra le radici più profonde del nostro Sud, dove la natura non è solo paesaggio, ma respiro sacro, e l’identità si intreccia alla lingua antica dei padri, il grecanico. Un itinerario spirituale e culturale iniziato tra le mura silenziose del Monastero Ortodosso di Sant’Elia e Filarete a Seminara, guidata dalle parole ispirate di Padre Benedetto, per poi proseguire tra i vicoli di Gallicianò, “l’Acropoli dei Greci di Calabria”, accompagnata dalla voce autentica di Peppe Zindato, presidente dell’Associazione CUM.EL.CA, custode della tradizione grecanica.

A chiudere il cerchio, l’incontro con il prof. Daniele Castrizio, protopresbitero della Chiesa Ortodossa di San Paolo dei Greci a Reggio Calabria, che con il suo sguardo di storico e filologo ci riconsegna il senso profondo di un’identità che affonda le sue radici nel tempo, ma che ha ancora tanto da dire al nostro presente.

Le parole di Padre Benedetto: radici spirituali e cultura bizantina

Padre Benedetto ha voluto precisare che la chiesa dei Santi Elia e Filarete a Seminara è innanzitutto la chiesa dei calabresi, non degli ortodossi, perché ricorda i calabresi, le loro radici spirituali, storiche e culturali, perché i Santi Elia e Filarete sono nati in Calabria ed hanno sangue calabrese. Quindi, sono i nostri antenati sia nella fede che geneticamente, ed appartengono ai cosiddetti Santi italogreci e figure storiche-religiose di santità e di cultura della civiltà bizantina calabrese.

Padre Benedetto poi ha precisato: “San Basilio, uno dei nostri Santi più importanti, diceva che la Natura è specchio del Creatore e attraverso di essa l’uomo scopre il Creatore e si avvicina a Dio. E per questo tutti i Santi Cristiani sono chiamati a ritirarsi nella Natura e nel silenzio per trovare innanzitutto se stessi e subito dopo Dio”.

La testimonianza di Peppe Zindato e la lingua grecanica

A Gallicianò, Peppe Zindato, nella chiesa ortodossa della Madonna dei Greci, ha riferito che lui prova un fuoco che è la sua appartenenza a Gallicianò e che lo avverte in maniera particolare quando percorre, immerso nella Natura, le antiche vie del borgo. Zindato ha inoltre aggiunto che lui parla il grecanico e che a Reggio Calabria, nel quartiere di San Giorgio Extra, ci sono tantissimi paesani di Roghudi, Roccaforte, e tra loro parlano questa lingua quando si incontrano, e anche si salutano in greco.

L’intervento del prof. Castrizio e il messaggio conclusivo

È stata la volta poi del prof. Daniele Castrizio che, innanzitutto, ha voluto evidenziare il suo gradimento per il fatto che il mondo cattolico ha recepito un’istanza del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo: quella di istituire il primo settembre la Giornata della Conservazione del Creato, con un documento molto importante che è stato recepito nella Laudato Si’ di Papa Francesco, che nomina espressamente il Patriarca di Costantinopoli ogni volta che prende dal Patriarca il concetto che noi non siamo i padroni di questo mondo, ma i custodi. Alla stessa stregua di giardinieri che hanno il compito di custodire, fare crescere, fare sempre più bello questo mondo, quindi con una prospettiva completamente diversa, che è una prospettiva cristiana. “Per cui noi – ha ribadito Castrizio – siamo i custodi del Creato e non ci possiamo permettere di distruggerlo e, soprattutto, dobbiamo permettere alle prossime generazioni di potere prosperare”.

L’Avv. Eliana Carbone ha concluso sottolineando come, per la celebrazione della Giornata Mondiale dell’Ambiente del 5 Giugno, festività proclamata nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si è voluto fare, con la condivisione di tutti i partecipanti, questo percorso in terra calabrese tra natura, spiritualità e identità culturale grecanica, sia per riscoprire antiche radici, ma soprattutto perché le religioni cristiane, in diverse fedi e tradizioni, portano avanti il concetto della Natura come dono di Dio e della sua conservazione come compito che spetta all’uomo.