Messina, squalo vicino la riva a Torre Faro: spettacolo della natura nello Stretto | VIDEO

Avvistato un piccolo squalo azzurro tra i bagnanti di Torre Faro: un’occasione per riscoprire la straordinaria biodiversità dello Stretto di Messina, habitat naturale di specie rare come il Capopiatto

Le immagini dello squalo che si è avvicinato a riva a Messina

Un incontro inaspettato ha impaurito questa mattina bagnanti e curiosi a Torre Faro, sul versante messinese dello Stretto: uno squalo azzurro è stato avvistato a pochi metri dalla riva. Il momento è stato ripreso in un video che ha rapidamente fatto il giro dei social e si tratta di una specie del tutto innocua per l’uomo.

Ogni estate, nello Stretto di Messina si moltiplicano gli avvistamenti di squali, spesso accolti con scetticismo. In realtà, questo braccio di mare rappresenta da sempre un habitat privilegiato per numerose specie marine, grazie alla straordinaria ricchezza di nutrienti e alla complessa morfologia dei fondali.

Il Capopiatto: lo squalo abissale dello Stretto

Tra le specie più emblematiche che popolano queste acque c’è il Capopiatto (Hexanchus griseus), conosciuto localmente come “pisci vacca”. È il più grande squalo della famiglia Hexanchidae, con esemplari che possono superare i 5 metri di lunghezza. Abitualmente vive a grandi profondità, ma risale in superficie, soprattutto di notte, per cacciare prede come calamari e pesci spada.

Uno scenario marino unico al mondo

Le particolari caratteristiche dello Stretto di Messina – con fondali che raggiungono i 500 metri di profondità e violente correnti di marea – offrono un habitat ideale per il Capopiatto e altre specie abissali. In zone come Ganzirri e Punta Pezzo è possibile osservarli anche a profondità relativamente basse, rendendo questo tratto di mare uno dei più affascinanti del Mediterraneo.

Le correnti dello Stretto: un motore ecologico

La batimetria dello Stretto è fortemente asimmetrica: il lato tirrenico degrada dolcemente, mentre quello ionico sprofonda rapidamente oltre i 1000 metri. Questo dislivello genera due potenti correnti principali – la “Scendente” da nord a sud e la “Montante” da sud a nord – che si alternano ogni sei ore. Tali movimenti rimescolano costantemente le acque, portando in superficie masse fredde e ossigenate, favorendo l’emersione degli squali in cerca di cibo durante la fase “Montante”.

Un ecosistema in perfetto equilibrio

Lo Stretto di Messina rappresenta un vero e proprio laboratorio naturale. Le sue profondità, la biodiversità e le dinamiche delle correnti marine creano condizioni ottimali per specie rare e affascinanti come il Capopiatto, che trovano qui un equilibrio perfetto tra rifugio, nutrimento e stabilità ecologica.