di Francesco Marrapodi – La risposta dell’Iran non si è fatta attendere! L’Iran ha lanciato sei missili balistici contro le fortificazioni americane in Qatar. In una mossa audace e spettacolare, le forze iraniane hanno mirato alla base di Al-Udeid, la più potente e simbolica installazione militare Usa in Medio Oriente. Esplosioni incendiarie scuotono Doha, mentre il mondo osserva in silenzio. Le immagini, che rimbalzano dalla rete, rivelano un Qatar in allerta. La contraerea di Doha, con la sua furia impotente, tenta di intercettare i missili che minacciano il cuore del potere americano nella regione. Ma è troppo tardi. La tv iraniana, con tono implacabile, annuncia l’inizio dell’operazione “Glad Tidings of Victory” (La lieta novella della vittoria), un avvertimento diretto alle forze imperialiste che occupano la terra mediorientale.
Le forze americane non sono più al sicuro nemmeno nei loro bastioni. Al-Udeid, la roccaforte che per anni ha ospitato migliaia di soldati, droni e aerei da guerra, ora è un obiettivo da distruggere. Situata a soli 45 chilometri da Doha, questa base è stata costruita nel 1996, subito dopo la prima guerra del Golfo, come simbolo di dominazione americana nel cuore del mondo arabo. Un investimento da un miliardo di dollari che oggi rischia di essere inghiottito dal fuoco della vendetta.
La base, un piccolo stato dentro lo stato, ospita una flotta aerea impressionante: quasi 100 aerei da combattimento, droni spia e il quartier generale del Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom), che coordina le guerre in Iraq, Siria e Afghanistan. Al-Udeid non è solo una base, è un impero in miniatura. Ma ora, quel bastione, simbolo della potenza Usa, potrebbe crollare sotto il peso della risposta iraniana.
Nel frattempo, il Qatar ha chiuso il suo spazio aereo, cercando di arginare la furia del nemico. La piccola nazione del Golfo si trova nel mezzo di una tempesta, tra la potenza dell’Iran e l’imperialismo degli Stati Uniti. E mentre le basi Usa sembrano tremare, le forze di Al-Udeid, le cui operazioni di rifornimento, sorveglianza e intelligence erano una spina dorsale per gli interventi imperialisti, rischiano ora di diventare il bersaglio finale.



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