Ferrovia chiusa per 14 mesi, ma nessun sottopasso tra Marsala e Trapani

Ferrovia chiusa per 14 mesi, ma nessun sottopasso tra Marsala e Trapani: un’occasione sprecata tra ritardi, fondi persi e disagi

La linea ferroviaria Marsala-Trapani è tornata attiva il 1º giugno 2025, dopo oltre 14 mesi di chiusura per importanti lavori di ammodernamento tecnologico e infrastrutturale. Un intervento strategico, finanziato in parte con fondi PNRR, che ha comportato l’installazione del sistema ERTMS ed opere di manutenzione straordinaria. Ma se sul fronte ferroviario si è assistito a un salto di qualità, resta l’amaro in bocca per una grande occasione mancata: la mancata eliminazione dei passaggi a livello, in particolare nel territorio urbano di Marsala.

Marsala: 27 passaggi a livello, molti in pieno centro urbano

Marsala è tagliata da ben 27 passaggi a livello (PL) lungo i suoi 24 km di linea ferroviaria. Un dato che parla da solo: più di un PL per chilometro. Di questi, numerosi attraversano il cuore della città, creando quotidianamente disagi al traffico veicolare e pedonale, separando quartieri e penalizzando mobilità, sicurezza e qualità della vita urbana.

Zone come corso Calatafimi, via Trapani e la zona Florio sono particolarmente colpite: le sbarre si abbassano frequentemente e per diversi minuti, causando lunghi incolonnamenti. La situazione è destinata a peggiorare ora che il traffico ferroviario è ripreso a pieno regime.

Sottopassi e sovrappassi: i progetti mai realizzati

La chiusura della linea per oltre un anno rappresentava un’occasione ideale per intervenire strutturalmente e sopprimere almeno i PL più critici, sfruttando la sospensione del servizio. Eppure, nulla è stato fatto. Il caso emblematico è quello del sottopasso tra via Marsala e via Virgilioa Trapani, progettato da tempo ma mai avviato: l’opera, bloccata da problemi tecnici e da un contenzioso sull’idraulica del sito, non è stata neanche avviata durante i 14 mesi di chiusura.

Per completarla sarà ora necessaria una nuova interruzione del servizio ferroviario, di almeno due mesi. Un’assurdità logistica che fa emergere tutta l’assenza di coordinamento tra enti locali, RFI e Regione.

Fondi perduti: 27 milioni svaniti

Nel 2023 il Comune di Marsala ha perso un finanziamento di 27 milioni di euro che era stato destinato alla soppressione di 10 passaggi a livello. Le risorse, già programmate per interventi strutturali e sottopassi, sono state dirottate altrove per mancanza di progettazione esecutiva e ritardi burocratici. Questo colpo di scena ha segnato il definitivo naufragio di un’occasione irripetibile per rendere Marsala una città più moderna e connessa.

Con il ripristino della circolazione ferroviaria, Marsala resta divisa. La mancanza di varchi alternativi aggrava i disagi dei cittadini, soprattutto nelle ore di punta, penalizzando lavoratori, studenti, attività economiche e servizi pubblici. Un piano coordinato che prevedesse la soppressione dei PL durante la chiusura della linea avrebbe potuto cambiare il volto della mobilità cittadina. Invece, la città è stata lasciata in balia di soluzioni tampone, rinvii e interventi futuri ancora tutti da finanziare e calendarizzare.

Il paradosso del progresso parziale

La modernizzazione della linea Marsala–Trapani è un passo avanti sul piano ferroviario, ma un passo indietro su quello urbano. L’assenza di una visione integrata ha reso inefficace un’occasione storica: migliorare la rete ferroviaria senza migliorare l’infrastruttura urbana che la circonda è una vittoria a metà. Marsala avrebbe potuto uscire da questa lunga interruzione con una viabilità rinnovata e più sicura. Invece, i binari sono nuovi, ma i problemi sono sempre gli stessi.