Due dipendenti dell’ambasciata israeliana negli Stati Uniti sono stati uccisi nella tarda serata di ieri (ora locale) di fronte al museo ebraico di Washington da un uomo armato che ha urlato “Palestina libera“. L’uomo, che dopo aver aperto il fuoco era entrato nel Capital Jewish Museum, è stato fermato e tratto in arresto. “Riteniamo che ad aprire il fuoco sia stato un unico sospetto che è ora in arresto“, ha dichiarato il capo della polizia di Washington, Pamela Smith, parlando alla stampa.
Immediata la reazione del Presidente Trump: “Queste orribili uccisioni a DC, basate ovviamente sull’antisemitismo, devono finire, ora. L’odio e il radicalismo non hanno spazio negli Stati Uniti“, ha scritto.
Le vittime: una coppia di fidanzati
Sarah Milgrim e Yaron Lischinsky, fidanzati e dipendenti dell’ambasciata di Israele negli Stati Uniti. Sono loro le vittime della sparatoria avvenuta nelle scorse ore davanti al Capital Jewish Museum di Washington. A darne notizia era stata l’ambasciata di Israele a Washington che su ‘X’ scrive: ”Yaron e Sarah erano nostri amici e colleghi. Erano nel fiore degli anni”. Lui le aveva appena comprato l’anello di fidanzamento e la prossima settimana le avrebbe chiesto di sposarlo, raccontano fonti vicino ai due fidanzati.
Condividendo una foto della coppia, l’ambasciata scrive nel post che ”un terrorista li ha uccisi a colpi d’arma da fuoco mentre uscivano da un evento al Capital Jewish Museum di Washington. Tutto il personale dell’ambasciata è addolorato e devastato dal loro assassinio. Non ci sono parole per esprimere la profondità del nostro dolore e del nostro orrore per questa perdita devastante”. Il post si conclude affermando che ”i nostri cuori sono con le loro famiglie e l’ambasciata sarà al loro fianco in questo momento terribile”.