Secondo il New York Times, l’intelligence statunitense teme che Israele possa colpire le infrastrutture nucleari iraniane senza preavviso, con preparativi che potrebbero richiedere meno di sette ore. Un arco di tempo troppo ristretto per consentire a Washington di intervenire diplomaticamente e cercare di dissuadere il primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riporta l’Adnkronos.
Funzionari statunitensi dubitano dell’efficacia di un’azione unilaterale, ma secondo le fonti israeliane citate, in caso di ritorsioni da parte di Teheran gli Stati Uniti sarebbero comunque costretti ad intervenire. Tel Aviv avrebbe inoltre ribadito a Washington che un attacco potrebbe avvenire anche in presenza di un eventuale accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran. Il tutto si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra Netanyahu e il presidente Donald Trump, sempre più divisi proprio sulla gestione del dossier iraniano.



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