Si è svolta nella giornata di lunedì 19 maggio la giornata di studi, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “I Templari tra Calabria e Toscana” che ha registrato la presenza della ricercatrice lucchese Elena Pierotti. L’incontro trae spunto, come evidenziato dalla gradita ospite del sodalizio reggino, da un incontro organizzato nel 2007, organizzato dal Circolo Culturale “L’Agorà”, che ebbe ad affrontare le vicende del Santo Graal tra mito e leggenda. Venne individuata nella Casata d’Angiò colei che deteneva il Graal. In effetti, la Casata aveva avuto con l’Ordine templare molte affinità.
La Casata d’Angiò e i legami con il Graal
Nel 1131 Fulco d’Angiò sposò la nipote di Goffredo di Buglione, la leggendaria Melusina, e divenne il Re di Gerusalemme. Si segnalò in quel convegno come esistessero ad Orval, nelle Ardennes, dei monaci di origine calabrese, arrivati nel 1070 nella terra dominio di Goffredo di Buglione. Nel 1108 questi monaci scomparvero improvvisamente. Essi sarebbero tornati in Calabria, ma molto più probabilmente si sarebbero stabiliti a Gerusalemme, pare nell’Abbazia di Nostra Signora di Sion. Sembra che Pietro l’Eremita fosse uno di questi monaci e questi fosse stato il precettore di Goffredo di Buglione. Nel 1099 Goffredo di Buglione venne incoronato Re di Gerusalemme da un consesso il cui capo era di origine calabrese. Sembra inoltre che uno dei fondatori dell’Ordine del Tempio fosse di origine calabrese, secondo altre fonti, originario della provincia di Salerno, Ugo di Pagani.
Calabria templare: tracce, luoghi e simboli
Il priorato di Sion avrebbe dunque dato origine all’Ordine del Tempio. I Templari in Calabria, tracce e storie che sono presenti in diverse zone del territorio, quali Mileto, Seminara, Catona, Motta Santo Niceto, Belcastro, Rocca Angitola, Roseto Capo Spulico, sono alcuni dei luoghi templari della regione. Diverse testimonianze architettoniche sono presenti sul territorio calabrese che documentano la presenza dell’ordine cavalleresco e, secondo la tradizione, i Templari erigevano all’interno dell’area urbana una location adibita alla cura dei viaggiatori che si recavano in Terra Santa, ed una location esterna adibita ad area mercatale. A riguardo Reggio Calabria, secondo la tradizione storica, vi è la presenza di un ospedale nel centro urbano, intitolato a Santa Margherita d’Antiochia, protettrice dell’Ordine cavalleresco. L’altra location riguarda una struttura religiosa dedicata a San Marco, ubicata fuori la cinta muraria, all’uscita da Porta Mesa.
Un’altra importante testimonianza è quella del castello di Roseto Capo Spulico, conosciuto anche come “Petrae Roseti”, struttura militare edificata su un’area precedentemente adibita al culto religioso. Nel XIII secolo, a seguito di una disputa tra Federico II ed i Cavalieri Templari nel corso della VI crociata, venne requisito all’Ordine cavalleresco. L’Abbazia di Corazzo, San Giorgio Morgeto e Cinquefrondi
Altre fonti storiche riguardano l’Abbazia di Corazzo, ubicata a Carlopoli, nell’area catanzarese, e che secondo la tradizione in quella struttura architettonica, oggi in stato di rudere, fu luogo di presenze di cavalieri appartenenti all’Ordine Templare. Secondo la tradizione, la Certosa ebbe ad ospitare diverse reliquie provenienti dalla Terra Santa. Altre testimonianze riguardano l’area di San Giorgio Morgeto, in provincia di Reggio Calabria, dove nei pressi del Passo del Mercante (conosciuto anche come Passo della Limina) sono ubicate due importanti strutture: una religiosa, la Chiesa di Perciana, e l’altra militare, la torre Alba nei pressi di Cinquefrondi. Entrambe le strutture sono riportate in preziosi documenti pergamenacei del periodo Normanno ed erano di proprietà dei patrizi Albanese-Guerrisi, contigui ai Cavalieri Templari.
Polistena, Monasterace e la presenza degli Ospitalieri
A Polistena la chiesa di Santa Marina, edificata intorno all’anno 1000 e distrutta dal terremoto del 5 febbraio del 1783, aveva l’abside rivolta a oriente così che i fedeli e il sacerdote potessero pregare rivolti verso il sorgere del sole, e la chiesa era collegata con la chiesa Templare di Perciana di Cinquefrondi ancora esistente, la cui struttura ha l’abside rivolta a oriente. Da non dimenticare Monasterace, nella fascia jonica reggina, che durante la prima crociata del 1096, in quel contesto storico divenne luogo d’incontro per militi. Molti templari vi trovarono ospitalità, prima della loro partenza verso la Terra Santa, presso le strutture dei Cavalieri di Rodi, conosciuti anche come Cavalieri dell’Ordine dell’Ospitale di San Giovanni di Gerusalemme. I Cavalieri Ospitalieri sostennero i Templari nel corso della Prima Crociata.
Umbriatico e la cripta misteriosa
Ad Umbriatico (provincia di Crotone) vi è una cripta, ubicata sotto la cattedrale di San Donato, che è un’altra valida testimonianza a riguardo la presenza dei cavalieri templari in Calabria. La cappella sotterranea è ubicata sotto la cattedrale di San Donato, vescovo e martire, edificata tra il IX e il XI secolo su una precedente basilica bizantina. La cripta è considerata una delle testimonianze più importanti della presenza dei cavalieri templari in Calabria e custodisce al suo interno simboli e segreti che affascinano i visitatori. Tale struttura architettonica è un edificio di stile romanico a pianta rettangolare, diviso in tre navate da dodici colonne diverse tra loro, che rappresentano i dodici apostoli. Tra queste spicca la colonna tortile, detta anche colonna di Giuda, che presenta un foro da cui si può vedere l’altare e una piccola finestra originale.
Da questa finestra, il 21 giugno, solstizio d’estate, si può osservare la stella del mattino, un riferimento ai rituali pagani e alle celebrazioni templari. La cripta è ricca di affreschi e sculture che raccontano la storia della cattedrale e della città. Tra queste si segnala quella della baronessa Giuranna, appartenente a una famiglia nobile legata al mondo templare. Il capostipite della dinastia era infatti Jacobus, un generale templare.
Seminara e la T dei Cavalieri del Tau
Altre realtà architettoniche riguardano la città di Seminara, dove vi era una struttura ospedaliera ed un’area religiosa dedicata a San Marco. Da ricordare anche che Seminara, secondo le fonti storiche, era costituita, prima del terremoto del 7 febbraio del 1783, da una serie di ingressi alla città e da alcuni assetti stradali che delineano una lettera T sul manto e che forse, secondo alcune fonti, è accostabile al simbolo dell’Ordine equestre dei Cavalieri del Tau, fondato da Matilde di Canossa.
Matilde di Canossa, l’Ordine del Tau e i misteri toscani
L’ordine si affermò abbastanza velocemente, ottenendo in breve tempo sempre più donazioni e privilegi. Tra l’XI e il XII secolo, l’Ordine possedeva già moltissime proprietà in tutta Italia, nelle zone attraversate dalla Via Francigena, ma soprattutto nella Toscana, tra Lucca, Prato, Pistoia, Pisa e Volterra. Ben presto, però, la loro fama valicò i confini italiani: nel 1180 una Magione dell’Ordine si stabilì a Parigi, a ridosso delle mura cittadine (oggi rue Saint-Jacques): sul sito dell’antica mansione oggi si trova la Chiesa di Saint-Jacques-du-Haut-Pas. L’Ordine ebbe filiali anche in Spagna (ad Astorga, Pamplona e Tortosa), in Germania ed in Inghilterra.
Rimanendo nel territorio della Piana, è necessario fare un riferimento alla Chiesa di San Fantino, che ospita alcuni riferimenti simbolici associati ai Templari. Per alcuni, il primo Ordine di monaci guerrieri non fu quello Templare, ma un ordine toscano, quello dei cavalieri del Tau. Fondato da Matilde di Canossa, così vuole la leggenda, peraltro cugina di Goffredo di Buglione. Matilde, sempre secondo la leggenda, aveva ricevuto da papa Gregorio VII proprio il Castello di Bova in Calabria. Le due realtà dunque, quella Toscana e quella calabrese, secondo la leggenda si intrecciano inesorabilmente.
Lucca, la via di Poggio e l’Arcangelo
Dei cavalieri del Tau sappiamo che anche nel sud avevano Magioni e diffusione. L’enigma, come possiamo ben comprendere, è fitto ed affatto facilmente districabile. Eppure ci sono dei particolari niente affatto trascurabili. Feudatario di Matilde di Canossa, Pagano da Corsena (l’odierna Bagni di Lucca), era nonno, stando a studi recenti, di quell’Ugo de’ Pagani, speciale fondatore dell’Ordine Templare e calabrese, di cui si è occupato anche il Circolo Culturale L’Agorà di Reggio Calabria. Vediamo di capirne il contenuto – prosegue la gradita ospite Elena Pierotti. Lucca, la città toscana che vide l’origine della stessa dinastia dei Canossa cui appartenne Matilde, fu a lungo presidio prima longobardo e successivamente cavalleresco.
Magioni di tutto rispetto in questa città, sia templare che del Tau. Una strada particolare richiama queste appartenenze. Si chiama via di Poggio ed finisce proprio di fronte alla chiesa cittadina di San Michele, dedicata all’arcangelo patrono dei Templari. Questa chiesa ha infatti in alto posizionata proprio una celebre statua dell’Arcangelo che domina dall’alto la via medesima. Detto così potrebbe apparire solo qualcosa di suggestivo, eppure i Di Poggio in città non furono una famiglia qualsiasi.
Le sedi templari in Toscana ed Etruria
L’Ordine Templare fu ben radicato nelle terre di Toscana, dove ebbe importanti sedi nelle città e stazioni strategiche poste sulle principali strade, ma anche in luoghi isolati, quasi segreti. In Etruria i cosiddetti «tempieri» ricoprirono importanti impieghi militari ed ecclesiastici e subirono infine i drammatici processi di Firenze e di Lucca. Nel territorio di Bibbona (provincia di Livorno), vi sarebbero, secondo alcuni studiosi, alcuni elementi architettonici riconducibili ai Templari, come alcune croci, ed alcuni simboli impressi in un’acquasantiera ottagonale. La storiografia ufficiale ne indica le sedi in diversi luoghi di culto ubicati a Firenze, Grosseto, Pisa, Siena.
Un dialogo aperto sulla rete
Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi nel corso della giornata di studi organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”. La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da lunedì 19 maggio.



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