Striscia la notizia e i 25 milioni spesi da Calabria Film Commission: accuse e smentite, “servizio fuorviante”. Che è successo

Striscia la notizia accusa Calabria Film Commission in un servizio, ma la risposta non si fa attendere: "risorse impiegate legittimamente e trasparenza garantita"

“La Film Commission calabrese negli ultimi 5 anni avrebbe speso 25 milioni di euro. Ma come ha usato i soldi dei contribuenti? Sul sito, alla faccia della “Trasparenza”, c’è un elenco statico di determine e delibere, di difficile comprensione”. Così Striscia la notizia si pone delle domande in merito a Calabria Film Commission. L’inviato Michele Macrì, in un servizio andato in onda questa sera nel corso della puntata del tg satirico di Canale 5, spiega che su siti di enti analoghi, ad esempio in Campania, l’elenco è invece cliccabile e ogni delibera scaricabile. L’inviato va dal presidente, anche per chiedere informazioni sull’acquisto di un'”opera d’arte unica” per 560mila euro.

La risposta

Non si è fatta attendere, dopo pochissimo, la risposta di Calabria Film Commission. Quanto raccontato questa sera in un servizio della trasmissione ‘Striscia la notizia’ è sbagliato e fuorviante. Calabria Film Commission non ha ovviamente acquistato alcuna opera d’arte del valore di 560mila euro. Quelle risorse (stanziate attraverso regolare procedura Mepa, consultabile nella banca dati ANAC) sono, invece, state impiegate per costruire le scenografie permanenti – su di una porzione del territorio di Lamezia Terme, adiacente al terreno dove sono iniziati i lavori di costruzione degli “Studios” – e per supportare la produzione della serie televisiva “Sandokan”, di prossima trasmissione sulle reti Rai” si legge.

“La serie, composta di n. 8 episodi della durata di circa 60 (sessanta) minuti ciascuno è prodotta da LuxeVide Spa in collaborazione con Rai, coprodotta con Mediaset España e distribuita a livello internazionale da Fremantle. Per quanto riguarda i dubbi sollevati sulla trasparenza della Calabria Film Commission, si specifica che la pagina del sito web della Fondazione “amministrazione Trasparente” rispetta pienamente quanto previsto dal Decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013, che elenca analiticamente le tipologie delle informazioni e dei documenti che devono essere accessibili agli utenti, compresi i contributi concessi e i rispettivi beneficiari e l’elenco dei collaboratori con relativi emolumenti. Tutto ciò è stato oggetto di verifica dagli organi di vigilanza preposti che hanno certificato il pieno rispetto della normativa vigente”.