Simon Yates vince il Giro d’Italia per l’ottusità di Del Toro, ma i telecronisti RAI non capiscono nulla: che delirio in diretta TV!

Simon Yates ha vinto il Giro d'Italia oggi in Piemonte con un'azione solitaria a 38 chilometri dal traguardo, ma fa notizia il delirio dei telecronisti RAI che non hanno capito nulla e hanno continuato ad esaltare il messicano Isaac Del Toro proprio mentre si suicidava perdendo una corsa in modo assurdo, nonostante avesse le gambe per vincere. Incomprensibili le ultime due ore di cronaca di Pancani e Garzelli

E’ davvero incredibile quello che è successo oggi al Giro d’Italia, e ci rivolgiamo soprattutto a quello che è successo su Rai 2 dove il telecronista Francesco Pancani e il commentatore tecnico Stefano Garzelli, grande ciclista, tra i principali gregari di Marco Pantani ma anche vincitore del Giro d’Italia nel 2000, ci hanno deluso. Ci hanno deluso perchè li stimiamo e apprezziamo molto, ma oggi non ci hanno capito davvero nulla. E non riusciamo a comprendere come abbiano potuto dare questa lettura della corsa così fuorviante, scorretta, fuori dalla realtà.

Non riusciamo a capire come e perchè abbiano così tanto sminuito dall’inizio alla fine la grande impresa con cui Simon Yates ha ribaltato il Giro d’Italia con un’azione sportiva straordinaria; non riusciamo a capire come e perchè abbiano continuato ad esaltare il giovane messicano Isaac Del Toro proprio mentre si suicidava, perdendo il Giro regalandolo al britannico. Non riusciamo a capire come siano arrivati addirittura a prendersela con Richard Carapaz, che avrebbe “perso” – secondo loro – un Giro che però non avrebbe mai potuto vincere in ogni caso. Pancani e Garzelli ci hanno accompagnato per 20 giorni con serietà e professionalità, ma oggi gli ultimi 40 chilometri sarebbe stato meglio che li avessero raccontati il grande Fabio Genovesi o gli ottimi inviati sulle moto-cronache Stefano Rizzato e Giada Borgato. In tanti hanno cambiato canale e hanno concluso la tappa su Eurosport, e hanno fatto bene. Adesso sarebbe bello se Pancani e Garzelli spiegassero cos’hanno combinato e rispondessero ad alcune domande. Che gli facciamo di seguito. Ma andiamo con ordine.

La grande impresa di Simone Yates: celebriamo il campione oscurato dalla RAI!

Simon Yates ha vinto il Giro d’Italia a 32 anni suonati, quasi 33, dopo aver sfiorato il successo nel 2018 e centrato un podio nel 2021 quando è arrivato terzo. Il corridore britannico del Team Visma è partito questa mattina da Verrès terzo in classifica con 1 minuto e 21 secondi di ritardo dalla maglia rosa, il giovane messicano Isaac Del Toro dell‘UAE Team Emirates. Nella classifica finale di questa sera, invece, è primo con 4 minuti di vantaggio su Del Toro, letteralmente ribaltato nell’ultima tappa.

Con questa vittoria, Simon Yates è il secondo vincitore della storia del Giro d’Italia su 108 edizioni a trionfare in un’edizione in cui non ha mai vinto una tappa: prima di lui hanno vinto il Giro senza vincere alcuna tappa soltanto Franco Balmamion, nel 1962 e nel 1963, e lo svedese Gösta Petterson nel 1971.

Simon Yates aveva sfiorato l’impresa nel 2018, sette anni fa, quando aveva dato spettacolo per tre settimane vincendo tre tappe in modo spettacolare e indossando la maglia rosa per 12 giorni consecutivi, scalzato poi soltanto dall’impresa del connazionale Chris Froome proprio sul Colle delle Finestre. Oggi Yates si è preso la sua meritata rivincita. E lo ha fatto con un’altra grande impresa solitaria, scattando da solo a 38km dal traguardo e andando a prendersi una maglia rosa contando solo sulle sue gambe, tanto che già in cima al Colle delle Finestre aveva 1 minuto e 40 secondi di vantaggio su Del Toro, quindi era già maglia rosa.

Simon Yates
foto di Luca Zennaro / ANSA

Il clamoroso suicidio di Isaac Del Toro

Quando Simon Yates è partito, la maglia rosa Isaac Del Toro lo ha totalmente ignorato nonostante fosse il terzo in classifica generale con un minuto e 21 secondi di ritardo. Non un grande distacco, non almeno così rassicurante da lasciarlo andare. Se Del Toro non avesse avuto le gambe, non sarebbe stato corretto criticarlo. Invece abbiamo l’impressione che Del Toro le gambe le avesse eccome, ma ha sbagliato totalmente strategia: è sempre rimasto sulla ruota del secondo in classifica Richard Carapaz, e ha dimostrato grande brillantezza atletica nelle risposte ai numerosi scatti di Carapaz. Carapaz l’ha attaccato almeno dieci volte, scattandogli in faccia con grande veemenza. E Del Toro ha sempre risposto senza mai lasciargli un metro. Sia nella prima parte della salita, prima che scattasse Yates, ma anche dopo, mentre Yates si allontanava in fuga. Del Toro, quindi, avrebbe potuto rispondere anche a Yates se solo avesse deciso di farlo. Non lo ha fatto per strategia di corsa: aveva battezzato la ruota di Carapaz e basta. Non pensava che Yates sarebbe potuto andare a togliergli la maglia rosa. Oppure l’unico obiettivo di Del Toro era non farsi battere da Carapaz, anche a costo di perdere il Giro. E infatti alla fine l’ha perso.

Carapaz, però, un Giro d’Italia l’ha già vinto (nel 2019, anche in quel caso regalato da Vincenzo Nibali che pensava soltanto a marcare Roglic e ha perso quello che poteva essere il suo terzo e ultimo Giro d’Italia) e adesso anche Yates ha vinto il suo. L’unico a rimanere a secco è Del Toro, che dovrà riflettere molto su questo incredibile e inconcepibile suicidio. Se non avesse avuto le gambe, non ci sarebbe stato nulla da recriminare. E invece si è davvero suicidato, regalando il Giro a Yates.

simon yates isaac del toro
foto di Luca Zennaro / ANSA

Le nostre domande a Pancani, Garzelli e il team di esperti RAI

Cerchiamo di alimentare il dibattito. E’ successo qualcosa di clamoroso ma siamo ancora scioccati da come la RAI ce l’ha raccontato. Le nostre domande e riflessioni.

Critiche gratuite a Carapaz

  • Perché dite che Carapaz avrebbe perso il Giro d’Italia e avrebbe sottovalutato Yates se in realtà lui il Giro non avrebbe mai potuto vincerlo in ogni caso? Del Toro non ha mai mollato la sua ruota, nonostante Carapaz l’abbia attaccato almeno dieci volte. Se Carapaz avesse seguito Yates, Del Toro lo avrebbe seguito a sua volta. Carapaz si sarebbe quindi comportato da gregario di Del Toro e avrebbe soltanto fatto un dispetto a Yates e un favore a Del Toro. Carapaz è arrivato terzo nella classifica finale; se avesse chiuso su Yates sarebbe arrivato secondo. Non una grande differenza per un corridore che ha già vinto un Giro (2019) ed è arrivato secondo un’altra volta (2022), oltre ad essere un Campione Olimpico (Tokyo 2021). Perché, quindi, continuate a dire che Carapaz ha perso un Giro che in ogni caso non avrebbe mai potuto vincere? 

Quelle assurde tirate di Carapaz e soprattutto Derek Gee sul Colle delle Finestre: hanno aiutato Del Toro senza motivo!

  • Perché non avete sottolineato l’assurdità del fatto che sul Colle delle Finestre, con Yates a un minuto di vantaggio e la maglia rosa in bilico, per lunghi tratti, per svariati chilometri, proprio Carapaz e addirittura il canadese Derek Gee 4° in classifica generale, abbiano tirato la maglia rosa Isaac del Toro come se fossero suoi gregari? Carapaz poteva – forse – difendere il 2° posto da Yates, ma Derek Gee non aveva alcun valido motivo per tirare: il suo 4° posto non è mai stato a rischio (gli altri erano tutti dietro staccati). Se Carapaz e Derek Gee non avessero aiutato Del Toro sul Colle delle Finestre, il messicano avrebbe dovuto tirare da solo o il vantaggio di Yates sarebbe salito a due, forse tre minuti, già sulla salita.

Il suicidio di Del Toro: ottusità pura, mai enfatizzata

  • Perché non avete enfatizzato l’assurdità di Del Toro che per ampi tratti della salita e poi soprattutto nella discesa, si è fermato volutamente, non perchè non ne avesse, ma pretendendo che Carapaz tirasse per lui, nonostante avesse lui l’interesse di difendere la maglia rosa? Carapaz giustamente l’ha attaccato ma poi non l’ha aiutato: “la maglia rosa sei tu, sei tu che la perdi, sei tu che ti devi difendere. Io provo ad attaccarti e se ti stacco me ne vado, se non ti stacco mi metto a ruota“. Esemplare Carapaz, assurdo Del Toro.

Raccontavate all’Italia che Del Toro era il vostro vincitore del Giro proprio mentre lo stava perdendo clamorosamente! Risentitevi: totalmente di cattivo gusto! In strada succedeva una cosa e voi raccontavate l’opposto!

  • Perché mentre Simon Yates compiva un’impresa di questo tipo, voi – Pancani e Garzelli – in coro, continuavate a dire che Del Toro aveva già vinto il Giro, perchè è giovane, perchè è simpatico, perchè è messicano e altre minchiate? Non credete che sia assurdo che avete raccontato all’Italia intera che un ciclista aveva vinto il vostro Giro mentre in realtà stava perdendo – per giunta in modo clamoroso – quello vero? Risentite la vostra telecronaca… “Del Toro il Giro lo ha già vinto“, “Il vero vincitore del Giro è Del Toro“, e pensare che noi invece incoroniamo vincitore del Giro d’Italia chi arriva in maglia rosa al traguardo finale, non chi ci piace di più! Avreste potuto dircelo prima che, a prescindere dalla strada, il vostro Giro d’Italia lo avrebbe vinto Del Toro: avremmo seguito tutti Eurosport per un commento reale della corsa! 

Troppa enfasi sulla strategia Visma e il ruolo di Van Aert per sminuire Yates? In realtà avrebbe vinto lo stesso

  • Non credete di aver enfatizzato in modo eccessivo la strategia del Team Visma e il ruolo di Wout Van Aert? Non vogliamo sminuirli, sono stati bravi e intelligenti, ma la verità è che Yates oggi avrebbe vinto il Giro anche senza il compagno di squadra davanti. Aveva un vantaggio enorme, ed era già maglia rosa, anche in cima al Colle delle Finestre. La Visma ha corso bene e Van Aert è servito ad incrementare il vantaggio di Yates da 2 a 5 minuti, ma Yates avrebbe comunque preso la maglia rosa e vinto il giro anche senza Van Aert. Perché avete sminuito così tanto Simon Yates? Vi ha fatto qualcosa di male? Vi sta antipatico? Nella Carovana del Giro, quest’anno o gli scorsi anni, è successo qualcosa con Yates che noi comuni mortali non sappiamo e che giustifica questa vostra assurda posizione? Non ricordiamo, nei decenni, un trattamento così antipatico e brutto nei confronti di un vincitore del Giro d’Italia. Perché?

Su Del Toro state esagerando e vi spieghiamo perchè

  • Non credete di esagerare con Del Toro? Avete parlato a lungo di “nuovo fenomeno del ciclismo mondiale“, avete ripetuto più volte che “non ricordiamo un corridore a questi livelli a quell’età“, e invece c’è un certo Tadej Pogacar che alla stessa identica età di Del Toro aveva già vinto due Tour de France (!!!), per rimanere nei giorni nostri e non scomodare giganti come Coppi e Bartali che vinsero il Giro d’Italia quando erano più giovani rispetto a quanto oggi non sia Del Toro. Certo, sono grandi nomi, ma loro le corse le hanno vinte davvero e invece Del Toro l’ha persa con colpa grave. Se vincerà in futuro lo esalteremo come merita, ma intanto non sembra si stia comportando in modo adeguato: ha fatto lo sbruffone, oggi ha fatto persino la volata finale come per infliggersi una sorta di auto-beffa, ha fatto un gesto con la mano sul casco come a salutare e ringraziare il pubblico, e poi dopo il traguardo ha sorriso, festeggiato come se avesse vinto. Questo significa che è una sorta di showman, che non ha reale fame di vittoria. E’ ammirevole la serenità che lo accompagna, ma nello sport serve spirito di competizione e se Del Toro stasera non è incazzato come una belva per aver perso questo Giro, crediamo che sarà uno che si divertirà in bici ma non vincerà così tanto come voi assicurate nel futuro.

Dispiace per i toni duri di questo articolo, ma siamo davvero molto delusi da professionisti così seri che però oggi ci hanno raccontato una realtà virtuale, totalmente lontana rispetto a quello che succedeva in corsa.

Damiano Caruso, orgoglio di Sicilia: senza i siciliani, niente Italia nel ciclismo degli ultimi dieci anni

Damiano Caruso è stato ancora una volta il miglior italiano in classifica generale: è arrivato , sfiorando il bis sul podio dove si era posizionato nel 2021. Il veterano di Ragusa, 37 anni, è l’orgoglio siciliano: senza lui e lo Squalo dello Stretto, Vincenzo Nibali, l’Italia sarebbe letteralmente scomparsa dalle grandi corse a tappe negli ultimi dieci anni. Soltanto i due siciliani hanno sventolato la bandiera Tricolore tra Giro d’Italia e Tour de France nell’ultimo decennio.

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foto di Roberto Bettini / ANSA