La stagione regolare è terminata, in Serie C e in Serie D, e già si è entrati nella fase clou, quella degli spareggi. Iniziati i playoff di C domenica, si proseguirà domani con il secondo turno, mentre dal prossimo fine settimana inizieranno anche playout di C e playoff di D. Saranno quelli che determineranno, oltre che gli ultimi verdetti del campo, anche le graduatorie per gli eventuali ripescaggi. Com’è noto infatti, prima ancora che il mercato entri nel vivo, e al termine delle ansie del campo, nei mesi di maggio e giugno tutta l’attenzione dei tifosi si sposta sui ripescaggi. Non è una bella notizia, ma è ormai abitudine per il calcio italiano: c’è chi spera nelle disgrazie altrui, in difficoltà economiche o in mancate iscrizioni dell’ultim’ora.
Quest’anno non è da meno, perlomeno in quella che è l’attesa verso le decisioni che verranno poi assunte, in seguito al termine ultimo, alle scadenze, alle squadre iscritte, ai controlli vari. Di ripescaggi si è cominciato a parlare già da un po’ e ad alimentare le discussioni è stata la notizia di ieri, ufficiale ma in realtà attesa: il deferimento della FIGC nei confronti di ACR Messina, Foggia, Lucchese e Triestina. Si tratta delle quattro squadre che non hanno ottemperato ai pagamenti delle spettanze di aprile e che lo stesso avevano fatto per quelli di febbraio, ricevendo una penalizzazione in classifica che ha fortemente condizionato il loro cammino.
Per quest’ulteriore scadenza, è arrivato solo il deferimento. Non ci sarà penalizzazione, per la stagione in corso, perché il campionato regolare è terminato e non ci sarebbe stato il tempo di analizzare e decretare l’entità della sanzione. Per questo, come da regolamento, la penalizzazione verrà comminata nella prossima stagione, a queste quattro squadre, sempre ammesso che continueranno a “vivere”. Ed è qui che entra in gioco il tema ripescaggi. Ad oggi, infatti, si tratta delle uniche squadre con una conclamata difficoltà economica. Altre sono nel mirino dei rumors mediatici – tra Ascoli, Cosenza, Sampdoria, solo per citarne qualcuna – ma nessuna di queste ha finora avuto problemi nei pagamenti degli emolumenti, versati regolarmente.
Le quattro deferite giocheranno tutte i playout di Serie C. E in caso di retrocessione…
Dunque, ribadiamo, i deferimenti della FIGC hanno messo in luce – al momento – solo queste quattro situazioni. In più, su queste quattro va fatta un’altra riflessione: disputeranno tutte i playout. Messina e Foggia, addirittura, si scontrano e solo una si potrà salvare. Lucchese e Triestina, invece, affrontano rispettivamente Sestri Levante e Caldiero Terme, con il vantaggio del fattore campo al ritorno e della salvezza in caso di doppio pari, per via della migliore posizione in classifica. Se ne deduce che, di queste quattro squadre, possono salvarsene tre su quattro, nella migliore delle ipotesi (una tra Foggia e Messina comunque retrocede), oppure possono retrocedere anche tre su quattro, nella peggiore. E il discorso cambia. E’ evidentemente differente.
Se retrocedono in tre, e se ne salva una, queste non avranno diritto sul campo alla Serie C, essendo retrocesse, e quindi si restringe il campo delle possibili non iscritte. Nel senso che chi era in difficoltà, è comunque retrocesso in D sul campo. In caso contrario, e quindi se si salvano in tre, potrebbe aumentare il numero di squadre in difficoltà e quindi potenzialmente non iscritte, ma su questo si andrebbero poi ad aprire altri scenari. Politica e imprenditor cittadini i metterebbero in campo tutte le forze anziché evitare il baratro fino alla fine. Situazioni che bene o male si stanno verificando in tutte e quattro le città, ma è evidente che una salvezza cambierebbe totalmente le intenzioni rispetto a una retrocessione.
Solo dopo entrano in gioco graduatorie di Serie C e Serie D, ma ad oggi l’unica certezza è l’Inter Under 23
Fatta questa riflessione, entrano in gioco dopo – ma soltanto in un secondo momento – le graduatorie per i ripescaggi. E le regole sono ormai chiare: c’è prima una squadra Under 23, poi una vincitrice dei playoff di Serie D e poi una dalla Serie C. E così via a scalare. Cosa c’è di certo oggi? Solo un fatto: che l’Inter Under 23 è pronta. Ha annunciato la squadra, ha già operato delle scelte ufficiose e in caso di primo posto vacante avrà la precedenza su tutte, così come accaduto l’anno scorso al Milan Futuro, che sostituì l’unica iscritta su 60, l’Ancona.
Per quanto riguarda le graduatorie da Serie D e Serie C, non c’è ancora nulla di certo. Per un semplice motivo: si devono ancora disputare playoff e playout. In Serie D, ad esempio, la graduatoria verrà stilata sulla base delle vincitrici playoff, spareggi che si giocheranno le prossime due domeniche. Ad oggi si guardano i coefficienti riguardanti media punti e vittoria della Coppa Italia. E a queste condizioni il Ravenna è primo, con la Reggina a seguire. Ma l’ordine verrebbe confermato soltanto in caso di vittoria playoff di entrambe. Se una o entrambe non vincono gli spareggi, vanno a finire in un’altra graduatoria, lasciandosi alle spalle una speranza di ripescaggio ad oggi comunque difficile.
I nuovi criteri della FIGC sulle iscrizioni
Un ultimo fattore è rappresentato dai cambiamenti apportati dalla FIGC relativamente ai nuovi criteri d’iscrizione. Paletti più stringenti, presentazione delle domande anticipate al 6 giugno, rispetto dell’indice di liquidità (che se sforato comporta il raddoppio della fidejussione da 350 a 700 mila euro) e non solo. Da capire se – ma sempre in una seconda fase – altre società, delle 60 aventi diritto alla prossima Serie C, troveranno difficoltà alla luce di questi nuovi criteri. Ad oggi, le difficoltà reali e confermate sono delle quattro squadre deferite, ma i playout sposteranno – e anche di tanto – l’ago della bilancia, in base a salvezza o retrocessione in Serie D. Lo stesso, ribadiamo, varrà per chi si vincerà i playoff di D e per chi retrocederà dalla Serie B.
Il presidente della Lega Pro Marani: “ho detto ai club di non iscriversi se non ce la fanno”
Matteo Marani, presidente della Lega Pro, ha parlato così a TuttoSport: “la scrematura va fatta in partenza, meglio un’estate calda e un inverno più tranquillo. Non ci possiamo permettere situazioni in cui si parte senza sapere se si arriverà in fondo. In assemblea ho invitato i nostri club a non iscriversi al campionato se non ce la fanno: per il bene del campionato, degli avversari, ma anche di loro stessi. E poi ad abbassare i proclami”.
“Ringrazio la Federazione per aver trovato una soluzione alternativa. Saranno raddoppiate le fideiussioni solo per chi non avrà l’indicatore di liquidità a posto, poi dal 31 marzo 2026 sarà necessario rispettare i parametri indicati per potersi iscrivere. Non abbiamo fatto finta di niente, non abbiamo nascosto i problemi sotto al tappeto: serve tempo”.